Il Nuovo Vocabolario universale della lingua italiana storico, geografico, scientifico, biografico, mitologico ecc. (…) costituisce la prima impresa lessicografica di Giovanni Battista Melzi, che avviò autonomamente tale progetto editoriale sul finire degli anni 70 dell’Ottocento, lavorandovi per circa tre anni e pubblicandolo per la prima volta in Francia, nel 1879. Si ha notizia di un’edizione stampata a Clichy dalla tipografia di Paul Dupont (fondata a Parigi nel 1825) e uscita presso la libreria parigina dei Fratelli Garnier (cfr. «Giornale della libreria» 1889: 327) (l’uscita del Vocabolario universale di Melzi è divulgata anche nel «Bollettino ufficiale» del Ministero dell’Istruzione, del gennaio 1879, in cui si pubblicizza la vendita del volume presso la Libreria Alessandro Manzoni di Roma, al prezzo di Lire 8 [«Bollettino ufficiale»: 1183]). L’idea di realizzare un simile vocabolario nacque in seguito all’esperienza di Melzi come collaboratore al Grand dictionnaire universel du XIXe siècle di Pierre Larousse, opera enciclopedica in diciassette volumi uscita dal 1866 al 1890, per la quale aveva prestato la propria consulenza sulle voci riguardanti l’Italia. Ispirandosi a quel modello francese e, al contempo, intendendo soddisfare al meglio le «condizioni richieste dalla nuova impulsione data agli studi» (Melzi 1881, Prefazione), il lessicografo bresciano realizzò il Nuovo Vocabolario universale, di impianto enciclopedico, ma dal formato compatto e maneggevole, in un unico volume, conferendo così alla sua opera la fisionomia e la struttura dei dizionari scolastici di Otto-Novecento che ebbero molta fortuna proprio grazie alla «trasformazione del vocabolario da strumento voluminoso, in strumento, se non “mobile”, almeno “trasportabile”», e allo sviluppo di «un’editoria di vocabolari “svelti”» (Marazzini 2018: 17).
Il Nuovo Vocabolario universale fu stampato per la prima volta nel 1879 in Francia, dove Melzi soggiornava ed era professore di lingua italiana alla Scuola Normale Superiore e direttore della Scuola di Lingue moderne di Parigi (così è riportato anche nel frontespizio del volume, nell’edizione del 1881). L’opera, pensata per essere adottata nelle scuole, e quasi certamente anche nell’istituto in cui Melzi lavorava, ottenne un successo immediato, per via della sua «speciale compilazione» («Giornale della libreria» 1889: 167). Dopo la prima stampa per i Fratelli Garnier di Parigi e per la tipografia Dupont di Clichy, nel 1880 uscì un’altra edizione parigina presso gli stessi Garnier (cfr. Melzi 1880a), e nell’arco di quattro anni l’opera fu ristampata in ben sette edizioni, con 125.000 esemplari (cfr. Fappani 2024).
Nel 1880 il Nuovo Vocabolario uscì anche in Italia. Una prima edizione fu stampata in quell’anno a Milano dai Fratelli Dumolard (Melzi 1880b) e a Roma dall’editore Tenconi (Melzi 1880c). Una seconda edizione, riveduta dall’autore, fu pubblicata nel 1881 da Ermanno Loescher di Torino (Melzi 1881) e ad essa seguirono diverse riedizioni, per esempio, una quinta del 1882 (Melzi 1882; cfr. poi Melzi 1892b) e una sesta, pubblicata dalla Libreria del Vocabolario Melzi, Fratelli Melzi, di Milano, nel 1883 (Melzi 1883) (per un elenco più dettagliato, ma non esaustivo, delle edizioni del Melzi uscite in Italia e in Francia, si rinvia al catalogo nazionale delle biblioteche OPAC SBN e alle biblioteche digitali internazionali raggiungibili in rete, come Google Libri, HathiTrust, ecc.). La fortuna del Nuovo Vocabolario in Italia fu tale da favorire il proliferare di edizioni contraffatte, messe in commercio da editori e librai, inizialmente a Napoli e a Roma (poi anche in altre città d’Italia, e segnatamente a Milano, presso i librai in corrispondenza delle case editrici napoletane incriminate [cfr. «Giornale della libreria» 1889: 168]), che si avvalevano di vecchie compilazioni già edite, recandovi sulla copertina e sul frontespizio il nome di Melzi, sebbene tali opere fossero notevolmente diverse per fattezza da quella originaria e non autorizzate dall’autore. L’usurpazione dolosa del nome e la circolazione abusiva del vocabolario indussero Melzi, fin dal 1883, a far conoscere continuamente la frode per mezzo del «Bollettino» della Libreria del Vocabolario Melzi di Milano. Lasciata quindi la cattedra di Parigi e rientrato in Italia, il lessicografo invocò il parere emesso a suo favore dalla Società Italiana degli autori per la tutela della proprietà letteraria, finché, a partire dal 1887, decise di intentare una serie di cause giudiziarie in tutta Italia, e in particolar modo a Napoli, in difesa della proprietà intellettuale e per ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali causati dalla falsificazione della sua opera (il 10 maggio e il 7 settembre 1887 furono eseguite oltre seimila perquisizioni presso moltissimi librai del Regno [cfr. «Giornale della libreria» 1889: 168 e 327]). Il 22 maggio 1889 furono citati in tribunale a Napoli 132 editori, 10 dei quali imputati di contraffazione (Regina, Chiurazzi, Di Feo, Rondinella, Perrone, Rispoli, Ciao, Bideri e altri due di Roma) e 122 come complici nella vendita dolosa del falso vocabolario (cfr. «Giornale della libreria» 1889: 230). Il processo si concluse il 7 giugno e Melzi ne uscì vittorioso, anche grazie alla difesa del deputato Enrico Ferri e degli avvocati napoletani Giulio Fioretti e Pietro De Martino (cfr. «Giornale della libreria» 1889: 230).
Ceduti nel 1890 i diritti di proprietà del vocabolario all’editore milanese Antonio Vallardi (cfr. Proietti 2009), Melzi – che nel frattempo aveva lavorato alla compilazione di tre dizionari bilingui tascabili del lessico commerciale, scientifico, tecnico, militare, marinaresco ecc., usciti presso i Fratelli Treves (Melzi 1886-1887; Melzi 1892c; Melzi-Boselli 1894-1897) – riprese il progetto del Nuovo Vocabolario, per renderlo ancor più funzionale all’uso scolastico. Dalla rielaborazione di tale opera scaturì la prima edizione illustrata del dizionario, divisa in due parti sul modello di simili opere francesi. La parte linguistica, dedicata all’italiano, ossia il Vocabolario per tutti (illustrato), fu stampata nel 1891 dalla Libreria del vocabolario Melzi di Milano (Melzi 1891). La parte scientifica, Il Melzi scientifico. Dizionario illustrato, vero e proprio vocabolario enciclopedico in cui sono registrate parole afferenti a diverse discipline (scienze, storia, geografia, ecc.), fu pubblicata da Vallardi nel 1893 (Melzi 1893a). Le due parti, pur rimanendo distinte, confluirono nel 1893 nel Nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo monovolume (Melzi 1893b), intitolato Novissimo Melzi a partire dalle edizioni rimaneggiate negli anni 30 del Novecento. Iniziò così la fortuna del vocabolario del Melzi, destinata a durare ben oltre la morte dell’autore (avvenuta nel 1911), grazie all’attività di collaboratori e revisori che garantirono la circolazione del vocabolario, in edizioni rivedute e aggiornate, rendendolo uno dei più conosciuti e usati da studenti e utenti italiani. Tra le riedizioni uscite nel corso del Novecento e che, per certi aspetti strutturali e contenutistici, differiscono dal Melzi originario, si possono ricordare alcune di quelle pubblicate negli anni 20 e 30 dall’editore Vallardi: il Nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo, edizione riveduta e aggiornata da Attilio Butti per la parte linguistica, Alfredo Comandini per la parte storica, Luigi Filippo De Magistris per la parte geografica e P. Manfredi per le scienze naturali, del 1913 (Melzi 1913) e le successive ristampe (cfr., per es., Melzi 1914, Melzi 1922 e Melzi 1926), e il Novissimo Melzi. Dizionario italiano completo, edizione ampliata, riveduta e aggiornata da Giovanni Tecchio per la parte linguistica, Luigi F. De Magistris per la parte storico-geografica e P. Manfredi per le scienze naturali, del 1934 (Melzi 1934) e le successive ristampe.
Il Nuovo Vocabolario universale ebbe un notevole successo in Francia e in Italia, fin dalla prima pubblicazione, nel 1879 (in soli quattro anni ne furono stampate 125.000 copie: cfr. Fappani 2024), tanto da suscitare in molti editori il pensiero di contraffare l’opera e favorire, come si è detto, la circolazione di falsi vocabolari Melzi. La notorietà del lessicografo e di quel primo vocabolario è, dunque, legata al processo di contraffazione che lo riguardò e che segnò una svolta «per il commercio librario e nell’interpretazione dei diritti d’autore in Italia sopra le opere di compilazione, quali sono i dizionarii» («Giornale della libreria» 1889: 327-29). Ma la fortuna del lessicografo è dovuta soprattutto al Nuovissimo Melzi, dizionario che da quel primo progetto lessicografico deriva, e che fu diffuso fino a molti decenni dopo la morte dell’autore, in edizioni rivedute e aggiornate (che, a partire dagli anni 30 del Novecento, recano il titolo di Novissimo Melzi), in parte diverse dalla prima edizione. Nel 1910 «si toccarono le 320.000 copie vendute» di quel vocabolario (Proietti 2009). «Nel 1942 […] esso era giunto a ben 29 edizioni» (De Felice-Moro 1989: 76, nota 28). Considerato «l’imbattuto modello, il prototipo dei dizionari enciclopedici italiani», il Nuovissimo Melzi è, secondo le parole di Leo Longanesi in un trafiletto di giornale del 21 giugno 1952, «il tesoretto, il codice, l’archivio della democrazia di cinquanta anni fa, e merita di essere consultato e creduto da chi s’interessa, soprattutto alla storia del costume dello ultimo Ottocento» (Longanesi 1952). Nel 1981 il vocabolario di Melzi raggiunse la 36a edizione per la parte linguistica e la 35a per la parte scientifica (cfr. Fappani 2024). La fortuna editoriale consentì all’opera di attraversare più di un secolo di storia, venendo ristampata in migliaia di esemplari fino agli anni 90 del secolo scorso. La più recente edizione di cui si è a conoscenza, sulla base del catalogo nazionale delle biblioteche (OPAC SBN) e delle biblioteche digitali internazionali on-line, è quella del 1994, pubblicata da Vallardi (poi da Garzanti) col titolo Dizionario enciclopedico Melzi, in due volumi, rispettivamente intitolati Lingua e Cultura (cfr. anche la voce Mèlzi, Giovanni Battista in Enciclopedia on line).
La descrizione che segue è basata sulle edizioni del Melzi che è stato possibile reperire nelle biblioteche in versione cartacea, o che sono riprodotte in rete. In mancanza di un esemplare del Nuovo Vocabolario universale del 1879, si è preso in esame innanzitutto il Nuovo Vocabolario nella seconda edizione riveduta dall’autore, del 1881, pubblicata da Ermanno Loescher di Torino (parzialmente riprodotto su Google Libri). Per quanto riguarda i dizionari del Melzi che scaturiscono dal Nuovo Vocabolario universale, si è potuto esaminare il Vocabolario per tutti (illustrato) (la parte linguistica), in un esemplare cartaceo della settima edizione, del 1892, stampata a Milano da Vallardi (Melzi 1892a). Tra le edizioni disponibili del Nuovissimo Melzi, suddiviso in parte linguistica e parte scientifica, si sono considerati un esemplare cartaceo del 1926 e il Novissimo Melzi nelle edizioni, anch’esse cartacee, del 1935 e del 1937. Le due edizioni degli anni 30 risultano pressoché identiche – per quanto riguarda la macrostruttura e il lemma A, che è stato spogliato per intero –, ma rispetto al Nuovissimo Melzi del 1926 presentano differenze significative dal punto di vista strutturale e contenutistico (a cominciare dal titolo). Si è, infine, considerato il Melzi Scientifico (Melzi 1894, accessibile in versione digitale sul sito del MDZ), una sorta di piccola enciclopedia derivata dallo sdoppiamento del Nuovo Vocabolario universale, la quale, benché non comprenda la parte linguistica, ha una funzione lessicologica.
Trattandosi di vocabolari ad uso principalmente scolastico (ma non solo), tutte le edizioni qui considerate, dal Nuovo Vocabolario universale al Novissimo Melzi, sono monovolume, in ottavo ridotto o in dodicesimo ridotto e col testo disposto su due colonne, e dunque strumenti portatili e maneggevoli pensati per la destinazione nelle scuole e per un pubblico ampio di utenti.
L’apparato paratestuale del Nuovo Vocabolario universale del 1881 è costituito dall’occhiello, col titolo del volume (Nuovo Vocabolario universale), il retrofrontespizio con l’indicazione della «Proprietà letteraria» e della tipografia presso cui il volume è stato stampato («Clichy. – Tip. Paolo Dupont. – 94. 7-80»). Vi è quindi il frontespizio con la citazione per esteso del titolo e del sottotitolo del volume, il nome e il ruolo dell’autore, il numero di edizione, il luogo di pubblicazione, l’editore e la data: Nuovo Vocabolario universale della lingua italiana storico, geografico, scientifico, biografico, mitologico, ec. «che comprende: 1° Vocabolario italiano Con più di 50,000 esempi di lingua parlata. | 2° Storia Notizie storiche su tutti i popoli antichi e moderni, sulle città italiane, sui grandi avvenimenti, ec., con le date. | 3° Biografia Personaggi storici di tutti i paesi e di tutti i tempi; genealogie dei sovrani d’ogni Stato e delle grandi famiglie; santi, papi, dogi, artisti, scienziati, con notizie bibliografiche sugli scrittori d’ogni nazione. | 4° Geografia antica e moderna Con la popolazione di tutti i paesi e di tutte le città, i capoluoghi di provincia, di circondario, di mandamento, geografia industriale, commerciale, ec. | 5° Mitologia Cenno storico sulla Deità, personaggi favolosi, ec. | compilato da B. Melzi Professore di lingua italiana alla Scuola normale superiore di Francia, Direttore della Scuola di lingue moderne in Parigi, ec., ec. | Seconda edizione riveduta e aggiornata dall’autore», Roma-Torino, Ermanno Loescher Editore, 1881. Il lemmario è preceduto da una Prefazione dell’autore, priva di data (e senza numeri di pagina), aperta da una citazione di Pietro Fanfani («La perfezione non è delle cose umane, e meno che di niuna, è de’ vocabolari»). Nella Prefazione si dichiara l’obiettivo e il contenuto dell’impresa lessicografica, che è stata compilata per colmare la mancanza, in Italia, di un vocabolario che offrisse «tutte le condizioni richieste dalla nuova impulsione data agli studi». Il Vocabolario universale, «seguendo le orme dei dizionari di Littré, Larousse, Bénard, Bescherelle, che godono in Francia di una gran popolarità […] mentre soddisfa ai bisogni linguistici dello studente, del maestro, del giornalista, dell’uomo d’affari, ec., supplisce molto opportunamente al difetto di nozioni scientifiche, storiche, geografiche, biografiche di molti altri dizionari» e «può sostituire da sè un gran numero di libri diversi» (Melzi 1881, Prefazione). Fatta questa premessa, il lessicografo passa a indicare le «norme generali» di compilazione del vocabolario, spiegando, innanzitutto, di aver arricchito il testo «di oltre cinquantamila esempi, molti tra i quali contengono preziose nozioni storiche, o scientifiche», allo scopo di «rendere più chiare molte definizioni, e per viemmeglio far spiccare i varii significati delle parole», rifacendosi per questo aspetto all’insegnamento del filologo Larousse, il quale «soleva ripetere che Un Vocabolario senza esempi è uno scheletro. Niuna cosa, difatti, meglio dell’esempio, ne porge quella chiarezza e quella precisione che spesse volte si cercano invano». Oltre alla descrizione del tipo di lessico registrato e alle indicazioni grafiche e grammaticali seguite (per cui si rimanda, più avanti alla sezione “Lemma”), nella Prefazione è spiegato anche il carattere enciclopedico del volume, dovuto alla presenza di una «parte storica, comunque breve» ma che «soddisfa ai programmi dei vari studii», al «non lieve spazio […] lasciato alla geografia antica a moderna», e, nella parte sulla biografia, al particolare spazio riservato ai «personaggi che illustrarono la nostra patria». Il lavoro così accuratamente realizzato dal lessicografo è offerto agli studiosi nella convinzione che «[p]iù che le pedanterie dei linguai, l’unità nazionale dell’Italia contribuirà all’unità della lingua» (Melzi 1881, Prefazione).
Alla Prefazione segue la Spiegazione delle abbreviazioni, che contiene sigle di vario tipo, sia di carattere linguistico che enciclopedico, poste in ordine alfabetico: indicazioni temporali (av. C. “avanti Gesù Cristo”), diatopiche (fr. “francese”) e geografiche (es. sett. “settentrionale”), compresi i punti cardinali (E., N., O., S.) e le sigle di luoghi (es. C. “città”, Cap. “capitale”, circ. “circondario”, dip. “dipartimento”, prov. “provincia”, ecc.); abbreviature grammaticali (es. accr. “accrescitivo”, ad. 2 g. “addiettivo due generi”, p. pass. “participio passato”, s. f. “sostantivo femminile”, v. tr. “verbo transitivo”, ecc.), marche d’uso riferite a specifiche discipline (es. agr. “agricoltura”, bot. “botanica”, farm. “farmacia”, mecc. “meccanica”, pit. “pittura”, zoolo. “zoologia”, ecc.) e perfino sigle di titoli di personaggi celebri e storici (giurec. “giureconsulto”, imp. “imperatore”). La tavola delle abbreviazioni è corredata in calce da una nota in cui si spiega che «[g]li esempi sono sempre in carattere corsivo», e da simboli che riguardano non solo la struttura e le caratteristiche linguistiche della voce (come ||, che separa i diversi significati delle parole; –, che indica negli esempi la ripetizione della parola che è argomento del capo o dell’articolo), ma anche le informazioni di carattere enciclopedico (come il simbolo – che, posto tra due numeri, esprime la durata di un regno, papato, dogato ecc.; e la † che, seguita da un numero, indica la data di morte). Le pagine successive sono costituite dal lemmario, dalla lettera A al lemma Zuccóne (Melzi 1881: 1-963). Il Vocabolario universale non contiene illustrazioni. Non vi sono Indici.
L’esemplare esaminato del Vocabolario per tutti del 1892 è legato in tela con placca d’oro (autore e titolo dell’opera sono riportati sul dorso del volume). Dopo la copertina rigida è apposta una copertina in cartoncino a rilievi d’oro, che reca nome dell’autore e titolo del vocabolario. Nella pagina che precede l’occhiello (dove è riportato scritto Il vocabolario per tutti) si pubblicizzano due titoli di Melzi di prossima pubblicazione presso l’editore Vallardi (Grammatica francese illustrata e Grammatica italiana illustrata) e, in preparazione, Il Melzi scientifico. Nella pagina a specchio del frontespizio si legge un’Avvertenza a firma di Melzi, aggiunta in seguito alla diffusione delle copie contraffatte, in cui l’autore intima che «processer[à] inesorabilmente, come già fec[e] a Napoli, tutti coloro che violeranno, sotto qualsiasi forma, la proprietà letteraria di quest’Opera, la proprietà artistica delle Tavole in essa contenute, e far[à] sequestrar ovunque le copie non munite della [sua] attuale firma» (Melzi 1892a, Avvertenza; l’Avvertenza si ritrova anche nel Melzi 1894, Melzi 1926, Melzi 1935 e Melzi 1937). Il frontespizio reca il nome del lessicografo, il titolo dell’opera, un lungo sottotitolo relativo al contenuto del vocabolario (per il contenuto dettagliato, si rimanda più avanti alla sezione “Lemma”), la specificazione che l’opera è «illustrata da 72 tavole per l’insegnamento oggettivo dietro disegni originali di Cenni, Pasini, Zanetti. Buffetti, Figini, Battera, Prat, Baistrocchi, ed arricchita di sei cromolitografie». È indicato quindi il numero di edizione (la settima) e riportato, infine, il nome dell’editore (Antonio Vallardi, sotto il logo costituito dalle due iniziali) e il luogo di pubblicazione (Milano; sono indicate anche le altre filiali di Roma e Napoli). Sul retro del frontespizio sono elencate le Tavole della nomenclatura figurata contenute nel Vocabolario per tutti (assenti nel Nuovo Vocabolario universale del 1881), e, a seguire, è riportata la Tavola delle abbreviazioni, con in calce le note esplicative sui simboli usati nel lemmario. Nella pagina a specchio del lemmario si legge la dicitura «Proprietà letteraria» e, a piè di pagina, la data di fine stampa del vocabolario, per i tipi dello stabilimento dell’editore milanese, il 10 giugno 1892. Il lemmario si apre con la voce A (prima lettera dell’alfabeto) e si chiude con il lemma Zuzzerellóne, a (Melzi 1892a: 1-752). Seguono, fuori paginatura, la pubblicità dei dizionari bilingui di Melzi già pubblicati da Vallardi, o in preparazione, e di altre opere di autori vari pubblicati dallo stesso editore. Il volume si chiude con una copertina in cartoncino a rilievi d’oro, con l’indicazione del prezzo (L. 3).
Il Melzi scientifico, nell’edizione 1894, reca sulla copertina in tela il titolo dell’opera, l’editore e il luogo di edizione (A. Vallardi, Roma-Milano-Napoli), con un’immagine di sfondo che rappresenta una statua e alcuni simboli allegorici. Sul retrofrontespizio è apposto un elenco dei vocabolari dello stesso autore già pubblicati da Vallardi (il Vocabolario per tutti illustrato e i tre vocabolari tascabili bilingui, del francese, dell’inglese e dello spagnolo). A specchio della pagina è riportato il titolo del vocabolario, senza ulteriori indicazioni. Segue l’Avvertenza del lessicografo, identica a quella che si legge nel Vocabolario per tutti del 1892 e, di seguito, il frontespizio dell’opera con indicazione per esteso di titolo e sottotitolo (Il Melzi scientifico. Dizionario illustrato, che comprende la geografia antica e moderna, «con 36 novissime Carte Geografiche, di cui 13 per le Regioni italiane», la storia, la mitologia, la biografia, la letteratura, la bibliografia, le belle arti, ed è corredato di «576 incisioni intercalate nel testo». È poi specificato il numero di edizione (la sesta), il nome dell’autore e il luogo di pubblicazione (Antonio Vallardi, Roma-Milano-Napoli) (non è riportata la data di pubblicazione, ma la presente edizione è stata finita di stampare a Milano, per i tipi di Vallardi, il 16 aprile 1894, come si legge nella pagina che precede il lemmario, in calce alla dicitura «Proprietà letteraria»). Sul controfrontespizio è riportato il sommario delle Carte geografiche e, nella pagina successiva, la Tavola delle principali abbreviazioni e la spiegazione dei simboli usati nel lemmario. Segue la pagina sulla proprietà letteraria dell’opera e quindi l’ampio lemmario del Melzi scientifico, che si apre con la voce geografica Aa, nome proprio del «Ruscello di Zurigo», e si conclude con un altro lemma della geografia, Zwólle, la «C.[apitale] dell’Olanda» (Melzi 1894: 1-700). Le pagine che seguono il lemmario contengono la pubblicità di numerose opere di autori vari, pubblicate da Vallardi. Non vi sono Indici.
Il Nuovissimo Melzi del 1926 ha una copertina in tela, che reca scritto il titolo Nuovissimo Melzi Dizionario completo (senza riferimenti all’editore e al luogo di pubblicazione). Sul controfrontespizio del Melzi 1926 si legge che tale edizione postuma è «riveduta e aggiornata dai Dott. Prof. A. Butti: Parte Letteraria | Dott. A. Comandini: Parte Storica | Prof. L. F. De Magistris: Parte Geografica | Dott. Prof. P. Manfredi: Scienze Naturali». Nel frontespizio sono riportati il titolo e il sottotitolo, la specificazione della struttura del vocabolario, suddiviso in due parti e corredato di illustrazioni, la destinazione ad uso delle scuole italiane e parigine, il migliaio (Il nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo | Parte linguistica e parte scientifica illustrate da 4560 incisioni | 97 Tavole di Nomenclatura Figurata | 59 Carte Geografiche - 1160 ritratti | 1100 Figurini e Tipi dei diversi Paesi | 24 Tavole a colori | Opera adottata nelle scuole italiane e nei licei di Parigi | 451°-455° migliaio), il nome dell’editore (Antonio Vallardi) e il luogo di edizione (Milano). Nel frontespizio non è riportato l’anno di pubblicazione, ma nel retrofrontespizio, dopo l’avvertenza sulla proprietà letteraria («Tutti i Diritti riservati | N.B. Farò sequestrare ovunque le copie del Nuovissimo Melzi non munite della mia firma», con copia della firma autografa di Melzi), si legge la data e il luogo in cui il volume è stato finito di stampare («Milano, Coi tipi dello Stabilimento dell’Editore Antonio Vallardi | 24-IX-1926»). A specchio della pagina, è riportato un ritratto fotografico del «Cav. Prof. G. B. Melzi, nato a San Bartolomeo (Brescia), 7 giugno 1844 morto a Milano, il 17 settembre 1911».
Essendo un’edizione postuma, prima del lemmario che apre la Parte linguistica, si aggiunge un ricordo dell’Editore, intitolato Il prof. Gian Battista Melzi, in cui si spiega che tale nuova edizione del Nuovissimo Melzi contiene «importanti revisioni» e «ampie aggiunte fatte successivamente da persone competenti nelle varie discipline, come il dott. prof. A. Butti (parte letteraria), dott. A. Comandini (parte storica), dott. prof. G. Perini e prof. dott. L. F. De Magistris (parte geografica), dott. prof. P. Manfredi (scienze naturali)». Quindi l’editore Vallardi ricorda l’ideatore e fondatore del dizionario, fornendo sommarie informazioni sulla sua vita e attività (Melzi 1926: vi-viii). A seguire è posto il frontespizio relativo alla prima sezione del volume, la Parte linguistica (riveduta ed aggiornata dal prof. dott. Attilio Butti), con specificato il contenuto del lemmario e delle illustrazioni (per il contenuto del lemmario, si veda la sezione “Lemma”). Nel retro della pagina, sono apposte le Tavole della nomenclatura oggettiva (in nero) e le Tavole a colori (fuori testo) e, nella pagina a specchio, la Tavola delle abbreviazioni, con le consuete note sui simboli usati nel lemmario. Si apre quindi il lemmario del Vocabolario per tutti illustrato. Per quanto riguarda la seconda sezione del volume, nel frontespizio della Parte scientifica si spiega che essa è riveduta «per la parte storica dal dott. Alfredo Comandini e, per la parte geografica, dal dott. L. F. De Magistriis», che comprende la geografia antica e moderna e la cosmografia, la storia, la letteratura, la bibliografia, la mitologia, la biografia, le belle arti, e che è corredata da «1080 incisioni originali intercalate nel testo | 2 Tavole a colori». Nel retro del frontespizio sono riportate l’elenco delle Carte geografiche (in nero) e a colori (fuori testo), e, nella pagina successiva, la Tavola delle principali abbreviazioni, con in calce la spiegazione dei simboli usati per le voci. Inizia quindi il lemmario del Melzi scientifico (con la didascalia sull’argomento delle discipline considerate nel lemmario: Belle Arti – Bibliografia – Biografia – Geografia – Letteratura – Mitologia – Storia, ecc.), che inizia anch’esso con il lemma A, di cui si offre una spiegazione enciclopedica (più lunga e approfondita della definizione che si trova nella parte linguistica, per la stessa voce).
A partire dalle edizioni rivedute negli anni 30 del Novecento, il titolo del vocabolario è modificato in Novissimo Melzi. Un esemplare del 1934 (di cui è disponibile on-line la scansione della copertina, del frontespizio e di un estratto del lemma T) reca sulla copertina di tela il titolo Novissimo Melzi. Dizionario italiano completo, con indicazione dell’editore e del luogo di edizione (Antonio Vallardi, Milano), sullo sfondo di una fontana stilizzata e geometrica, secondo lo stile grafico del periodo (cfr. Melzi 1934). Sul frontespizio sono riportati titolo e sottotitolo per esteso (Il Novissimo Melzi | Completo dizionario italiano in due parti | I. Linguistica II. Scientifica illustrate da: 3500 incisioni | 140 Tavole in nero | 26 Tavole a colori | 79 Carte geografiche), con la specificazione del migliaio («551-560 migliaio»), la data di pubblicazione (1934), il nome dell’editore (Antonio Vallardi) e il luogo di edizione (Milano, con l’indicazione anche delle altre filiali e agenzie). Anche nell’edizione 1934 (come già nel Melzi 1926), nel retrofrontespizio è riportata l’indicazione sulla proprietà dell’opera, con l’avvertenza a firma dell’autore e il luogo di stampa, e nella pagina che segue è apposta copia della fotografia in bianco e nero di Melzi, con la medesima didascalia («Cav. Prof. G. B. Melzi, nato a San Bartolomeo (Brescia), 7 giugno 1844 morto a Milano, il 17 settembre 1911»). Prima del lemmario è riportata, fuori paginatura, una nuova prefazione dell’Editore, datata 1934 (più ampia e dettagliata del ricordo del Prof. Melzi, che accompagna l’edizione del 1926), in cui si legge che tale riedizione del Novissimo Melzi «viene licenziata per la stampa dopo una radicale riforma della PARTE LINGUISTICA curata dal Prof. Dott. G. Tecchio, ed un importante aggiornamento del Prof. L. F. De Magistris per la PARTE SCIENTIFICA, completando così tutte le precedenti revisioni dei Prof. A. Butti, Dott. A. Comandini, Dott. G. Perini e Dott. P. Manfredi». Trattandosi di un’opera «che segue tanto da vicino l’evoluzione ininterrotta del nostro popolo e vuole essere utile strumento di consultazione per tutto quanto riguarda la nuova vita spirituale e le quotidiane realizzazioni relative ad ogni campo», come spiega l’editore, la parte linguistica «non poteva conservarsi nella originaria stesura di un tempo e doveva, in armonia coi nuovi concetti, adattarsi alle moderne forme della lingua viva e parlata», e così anche la parte scientifica «doveva registrare e i più recenti fatti e gli ultimi dati; doveva fissare nel vero valore le nostre conquiste nel campo sociale-politico, che, per merito del Regime Fascista, stanno per divenire universali».
L’edizione del 1935 e quella del 1937 mantengono la copertina in tela, con lo stesso titolo (Il Novissimo Melzi. Dizionario completo), ma si differenziano per l’immagine di sfondo riportata su di essa: nel Melzi 1935 vi è rappresentata l’immagine che è già nell’edizione 1934, mentre nel Melzi 1937 vi sono raffigurati tre bambini con delle brocche d’acqua. Le due edizioni del 1935 e del 1937 riportano nel frontespizio i medesimi dati dell’edizione 1934, con l’unica differenza relativa al numero delle carte geografiche («80») e al migliaio (nel Melzi 1935 è «576-580» e nel Melzi 1937 è «596°-600°»). Quanto agli altri elementi paratestuali, nel Melzi 1935 e nel Melzi 1937 sono identici anche l’indicazione, nel controfrontespizio, sui «diritti riservati» dell’opera, l’avvertenza dell’autore e il luogo di stampa; nella pagina successiva, il ritratto fotografico dell’ideatore del dizionario con la didascalia; a seguire, la prefazione dell’editore (inserita fuori paginatura), che è quella dell’«Edizione 1934», come si legge nel Melzi 1935 (nel Melzi 1937, invece, la prefazione è priva della data). Di seguito, inizia la Parte linguistica, il cui frontespizio, sia nel Melzi 1935 che nel Melzi 1937, riporta gli stessi elementi dell’edizione 1934, e quindi titolo, sottotitolo, contenuto e caratteristiche strutturali dell’opera: «I. Parte linguistica | Vocabolario per tutti contenente: Voci della lingua scritta e parlata (1000.000) | Termini scientifici | Vocaboli antiquati | Voci della lingua toscana | Neologismi usabili (4400) | Sinonimi (8000) | Retta pronuncia | Vocabolarietto dei verbi irregolari e difettivi | illustrato da Tavole di nomenclatura oggettiva (115 in nero e 12 a colori) | Schizzi degli oggetti meno comuni e loro particolarità (1250 disegni)». In calce al frontespizio della Parte linguistica, sia nel Melzi 1935 che nel Melzi 1937, si precisa che si tratta di un’«Edizione completamente rifatta da G. Tecchio». Nel controfrontespizio, in ciascuna delle due edizioni in esame, sono apposte le tavole della Nomenclatura figurata, costituite da Tavole e schemi (in nero), Tavole a colori (fuori testo), Schemi e dettagli principali «Oltre 1167 minori» (Melzi 1935: vi-vii), e per finire, nel retro della pagina, la tavola delle Abbreviazioni, con le sigle usate e la spiegazione di due simboli (*, relativo alle parole dell’uso toscano; +, che segnala i vocaboli antiquati). Si apre quindi il lemmario del Vocabolario per tutti, da A (prima lettera dell’alfabeto) a zuzz=erellóne o -erellóne o -urullóne, a (Melzi 1935: 1-1234; Melzi 1937: 1-1234). Dopo il lemmario è inserito un Vocabolarietto dei Verbi Irregolari o Difficili o Difettivi (Melzi 1935: 1235-1240; Melzi 1937: 1235-1240). Segue la seconda parte del dizionario (distinta dalla prima anche per quanto riguarda la numerazione di pagina, che non continua, ma ricomincia), ossia la Parte scientifica. Dizionario enciclopedico, con la descrizione del contenuto e delle illustrazioni e la precisazione che si tratta di un’«Edizione riveduta e aggiornata da L. F. De Magistris». Nel controfrontespizio della Parte scientifica si trova il sommario delle Carte generali e parziali di geografia fisica-politica-storica e delle Tavole astronomiche sia a colori (fuori testo) sia in nero, e altre Tavole a colori (fuori testo) (quelle sulle forze armate italiane) e in tinta (quelle su popoli, flora e fauna dei diversi continenti e sui costumi regionali italiani), Riproduzioni di opere d’arte e Schemi comparativi. Precede il lemmario del Dizionario enciclopedico la Tavola delle principali abbreviature, con in calce le note sui simboli usati. Il lemmario si apre con la voce A (prima lettera dell’alfabeto) e si chiude con il lemma ZZ (antica abbreviatura di mirra e di zenzero) (Melzi 1935: 1-1074: Melzi 1937: 1-1074). Correda la parte enciclopedica del vocabolario un’Appendice in cui sono «elencati alcuni dei principali avvenimenti maturati dopo» il rifacimento dell’opera (da Aerofototopografía a Zampíga nel Melzi 1935: 1075-1086; da Aeronáutica a Zuretti, nel Melzi 1937: 1075-1104), compresi «i cenni biografici sommari di alcune personalità scelte fra quelle [che sembrano] di primo piano» (Melzi 1935: 1075; Melzi 1937: 1075). Nella medesima nota che apre l’Appendice del Melzi 1935 e che è datata 31 dicembre 1934, si precisa quanto segue: «Conviene ricordare che ogni nuova edizione del M.[elzi] S.[scientifico] non rende superflue le precedenti. Si trovano in esse alcuni sviluppi maggiori di voci che dovettero subire notevoli tagli, o addirittura voci che furono eliminate. Un dizionario enciclopedico non è un annuario. La sua essenza “istorica” ammonisce di non perdersi nei viottoli della cronaca. Il suo carattere culturale per il più vasto pubblico, non solo nazionale, obbliga a non esagerare in un egocentrismo regionale. Avvertimenti tutti che per la quasi totalità dei fedeli ammiratori del M. S. sono superflui, ma si pongono qui per gli eventuali ricercatori di farfalle, non solo sotto l’arco di Tito, avvertendo che sono e saranno sempre gradite le segnalazioni di eventuali errori e dimenticanze». La nota dell’Appendice del Melzi 1937 è del 31 dicembre 1936 e presenta alcune minime modifiche (cfr. Melzi 1937: 1075). Nel Melzi 1935, in chiusura del volume e fuori paginatura, vi è un elenco di vocabolari pubblicati da Vallardi nella «Collana di Dizionario Moderni», tra i quali spicca tra i primi il nome di Melzi (l’elenco manca invece nel Melzi 1937).
In tutte le edizioni dei vocabolari Melzi qui prese in esame (1881; 1892; 1894; 1926; 1935 e 1937), le voci sono distribuite in ordine alfabetico, su due colonne (separate da una barra centrale). Il lemmario è ampio, data la vocazione enciclopedica di tali repertori.
Più in particolare, il Melzi 1881, in quanto vocabolario universale, comprende sia la parte linguistica (il vero e proprio vocabolario italiano, «Con più di 50,000 esempi di lingua parlata»), sia la parte più strettamente enciclopedica (con lemmi e definizioni di storia, biografia, geografia antica e moderna, mitologia). In esso sono registrate «le voci di scienze, arte, medicina, ec. [...] che l’uso ha sufficientemente legittimato», come si spiega nella Prefazione, e vi si ritrovano diverse parole tecniche e scientifiche tratte da molte altre discipline, come il commercio, la marina, la tipografia, ecc., di cui si dà conto nella tavola delle abbreviature usate nel lemmario. La vocazione enciclopedica dell’opera è rispettata anche dal fatto che in esso trovano spazio lemmi di storia e geografia antica e moderna e descrizioni biografiche, in particolare di «personaggi che illustrarono la nostra patria». Dal vocabolario sono invece banditi «gli arcaismi, le voci cadute in disuso e tutte le parole che offendono il pudore». Per quanto riguarda le categorie grammaticali introdotte nel lemmario, per non accrescere inutilmente la mole del volume, sono omessi molti nomi verbali e segnati «solo quelli il cui significato si scosta da quello espresso dal verbo onde derivano», considerando “ovvia” la derivazione di altre parole (come mangiatore, mangiatrice, ec. da mangiare). Per la stessa ragione, il participio passato o il participio presente sono registrati sotto il verbo «solo quando stanno come addiettivi o come sostantivi», e sono tralasciati gli alterati (diminutivi, aumentativi, dispregiativi e peggiorativi) «che non presentano un significato speciale o diverso dal sostantivo da cui provengono». Altra caratteristica del vocabolario del Melzi, che in questo si allinea ai lessici ottocenteschi, è l’indicazione dell’accento «sulle parole della cui retta pronuncia il lettore potesse dubitare, segnando, a quest’uopo, l’e e l’o con accento acuto (é, ó) quando devonsi pronunciare chiuse, e con accento grave (è, ò) se aperte» (Melzi 1881, Prefazione).
Il Vocabolario per tutti (Melzi 1892a) e il Melzi scientifico (Melzi 1894), sorti dalla suddivisione del Nuovo Vocabolario in due parti, hanno entrambi la caratteristica di essere illustrati, come riporta il titolo completo di ciascuna delle due parti. Il lemmario del Vocabolario per tutti (illustrato), nella settima edizione del 1892, contiene, in particolare, come si legge nel sottotitolo: «Settantamila voci della lingua scritta e parlata», i «vocaboli antiquati», le «principali voci dell’uso toscano», «Ottomila sinonimi» e «Duemilacinquecento neologismi usabili», dunque anche molti termini tecnici e specialistici. Diversamente dal Melzi 1881, che indicava l’accento tonico solo sulle parole di dubbia pronuncia, il Vocabolario per tutti del 1892 segnala la «retta pronuncia di tutte le parole». Rispetto al Melzi 1881, inoltre, il Vocabolario per tutti è un’«opera illustrata», in particolare «da 72 tavole per l’Insegnamento oggettivo dietro disegni originali di Cenni, Pasini, Zanetti, Buffetti, Figini, Battera, Prat, Baistrocchi ed arricchita di sei cromolitografie». I lemmi sono, infatti, spesso accompagnati da tavole illustrative a colori (come quelle di araldica, delle bandiere, ecc.) e in bianco e nero (come quelle dell’elettricità, della marina, ecc.), corredate di didascalie esplicative.
Il Melzi scientifico, vero e proprio dizionario enciclopedico, comprende voci di diverse discipline (geografia antica e moderna, storia, mitologia, biografia, letteratura, bibliografia, belle arti) ed è corredato, nell’edizione 1894, da «36 carte geografiche, di cui 13 per le Regioni italiane» e da «576 incisioni originali intercalate nel testo».
L’impostazione enciclopedica del Vocabolario per tutti è mantenuta nel Nuovissimo Melzi del 1926, nel cui frontespizio si specifica che si tratta di un’«Opera adottata nelle Scuole italiane e nei Licei di Parigi». Trattandosi di un’«edizione riveduta ed aggiornata», essa presenta alcune significative differenze macrostrutturali rispetto al Melzi 1892a. Nella Parte linguistica, oltre al tipo di lemmi già compresi nel Vocabolario per tutti del 1892 e all’indicazione della retta pronuncia, sono inclusi «1000 termini scientifici», è quasi raddoppiato il numero dei neologismi usabili («Quattromilaquattrocento») ed è aggiunto un «Vocabolarietto dei verbi irregolari o difficili o difettivi», come si precisa nel sottotitolo dell’opera. La Parte linguistica è corredata, inoltre, da «illustrazioni per la nomenclatura oggettiva (97 tavole in nero, e 12 a colori)», dietro disegni originali degli autori già menzionati per il Melzi 1892a e di altri. Nella Parte scientifica del Melzi 1926 è incrementato il numero delle Carte geografiche («59, di cui 15 per le Regioni ital., e 10 a colori»), sono aggiunti «Quadri storici» e «Tavole storiche degli Alfabeti», e sono aumentate a «1080» le «incisioni originali intercalate nel testo».
Il taglio enciclopedico caratterizza anche il Novissimo Melzi del 1935, l’«Edizione completamente rifatta da G.[iovanni] Tecchio» per quanto riguarda la parte linguistica, la quale mantiene la stessa struttura del Melzi 1926, ma con un significativo aumento delle «voci della lingua scritta e parlata (100000)» e, per quanto riguarda l’apparato illustrativo, l’incremento delle Tavole della nomenclatura oggettiva («115 in nero e 12 a colori») e l’aggiunta di «schizzi degli oggetti meno comuni e loro particolarità (1250 disegni)». Le stesse caratteristiche si ritrovano nel Melzi 1937, che dal punto di vista macrostrutturale risulta identico al Melzi 1935.
Nel Melzi 1935 (e analogamente nel Melzi 1937) sono ampliati i settori lessicali di riferimento e molte voci del lemmario (come si deduce anche dalla tavola delle abbreviazioni) sono tratte da ulteriori ambiti scientifici, tecnici, industriali e di vario tipo (es. agrimensura, artiglieria, automobilismo, aviazione, finanza, frenologia, giornalismo, idroterapia, ottica, pedagogia, scherma), molti dei quali godono di particolare diffusione e sviluppo nel Novecento.
Nel Melzi 1881 le voci sono lemmatizzate in grassetto, con iniziale maiuscola, e, quando ritenuta utile per il lettore, è indicata l’accentazione (non solo sulle vocali e e o, come spiegato nella Prefazione, ma anche su tutte le altre: si vedano, ad esempio, le voci Aalbúrgo; Abáte, o Abbáte; Abazía, o Abbadía Abbadéssa, o Badéssa; Abbassatóre, -trice). Per quanto riguarda il lessico registrato, nel Nuovo Vocabolario universale è dato trovare accanto ai nomi comuni, registrati normalmente nei vocabolari di lingua, anche i nomi propri (di persona, luogo, ecc.), che caratterizzano invece il lemmario dei repertori enciclopedici. Dalle abbreviazioni siglate nella Tavola si può notare una certa attenzione per l’informazione grammaticale. Oltre alla qualifica grammaticale di base (es. s. m., prep., ecc.), si specificano alcune categorie grammaticali, come, ad esempio, l’aggettivo due generi (add. 2g.), il sostantivo due generi (s. 2g.), il nome verbale (n. v.), il verbo intransitivo (v. intr.) e transitivo (v. tr.). Le definizioni delle voci sono brevi ed essenziali, riportando sinteticamente il significato o i significati (separati da una doppia barra verticale ||), anche figurati, della parola, e dove occorra sono corredate da esempi dell’uso, indicati in corsivo (in tutto il vocabolario ve ne sono oltre cinquantamila), «molti tra i quali contengono preziose nozioni storiche, o scientifiche», che hanno la funzione di fornire «quella chiarezza e quella precisione che spesse volte si cercano invano» (Melzi 1881, Prefazione).
Nel Vocabolario per tutti (illustrato) del 1892 si mantengono le entrate in grassetto, con iniziale maiuscola e l’indicazione della retta pronuncia di tutte le parole (non solo di quelle di pronuncia dubbia: si vedano, ad esempio, Abáte, od Abbáte; Abazía, od Abbadía). Per alcune entrate è evidenziata da una doppia lineetta la separazione della radice dalla desinenza formata dalle diverse terminazioni (es. Abbaiat=óre, -óra, -ríce; Zápp=a). Trattandosi di un’opera destinata anche all’uso scolastico, una particolare attenzione è riservata all’informazione grammaticale, come si è già notato per il Nuovo Vocabolario del 1881, ma essa è ancor più spiccata nel Vocabolario per tutti (illustrato) del 1892, dove all’elenco delle abbreviature sono aggiunte alcune nuove sigle, come, ad esempio, der. per “derivati”, indecl. “indeclinabile” con riferimento alle parti del discorso invariabili, inter. per “interiezione”, r. rec. per “riflessivo reciproco”, superl. per “superlativo”, v.a. per “verbo attivo” e v.r. per “verbo riflessivo”, mentre scompaiono dalla Tavola le abbreviature v.intr. e v.tr. presenti nel Melzi 1881. Tra gli elementi di novità che distinguono il Vocabolario per tutti del 1892 dal Nuovo Vocabolario del 1881 è da segnalare, inoltre, l’indicazione dei sinonimi (Sin.) per alcuni lemmi (ad esempio, della voce Abbagliáre è registrato il sinonimo «Abbarbagliare»; della voce Abbáttere, «Demolire, rovesciare»), e soprattutto l’inclusione di «[d]uemilacinquecento neologismi usabili», come è riportato nel frontespizio, segnalati nel lemmario dalla sigla neol. Non si tratta, tuttavia, sempre di nuove parole mancanti nel Melzi 1881 e inserite nell’edizione del 1892 (si vedano, ad esempio, le voci Abbordársi, Abbórdo, ecc.), ma in certi casi dell’aggiunta dell’indicazione neol. a lemmi preesistenti (si vedano, ad es., le voci Abbordábile nel senso di ‘avvicinabile’, Abbordáre nel significato di ‘avvicinare’, ecc.). Per quanto riguarda le parole antiquate segnalate nel Melzi 1892a dal simbolo +, alcune sono già registrate nel Melzi 1881 col medesimo significato o talora con definizione diversa (es. +Abbacinaménto od Abbacinazióne, +Abbacináre, +Abbadáre, +Accagliaménto, +Affiaccáre, ecc.), altre invece mancano nel Melzi 1881 (es. +Abbandonatézza, +Accumulataménte, +Adir=évole, ecc.). Innovative, nel Melzi 1892a, sono anche l’informazione fraseologica, con cui è specificato il carattere e il tipo di fraseologismo, locuzione o proverbio (es. l. av., l. fig., Prov.; nel Melzi 1881 era indicata soltanto la sigla m. avv. per «modo avverbiale»), le marche diafasiche (es. fam., iron., pop., triv., e anche p. per “parlando”) e l’indicazione di cultismi greco-latini (es. gr., per indicare parole derivate dal greco, lat., per indicare sia quelle derivate dal latino sia i latinismi). Anche nel Melzi 1892a le definizioni delle voci sono sintetiche, ma, a differenza del Melzi 1881, non contengono allegazioni di esempi. Con l’edizione del 1892, infatti, il vocabolario viene sdoppiato in due parti, l’una (il Vocabolario per tutti) che prende la forma di un vero e proprio vocabolario della lingua, l’altra (Il Melzi scientifico) che è invece una sorta di enciclopedia, e perciò la parte linguistica si spoglia di quegli esempi che avevano funzione etimologica. Si veda, per esempio, la voce Abbagliáre, la cui definizione nel Melzi 1881 è corredata da tre esempi dell’uso – in corrispondenza di tre diverse accezioni del verbo («v. tr. Turbare altrui la vista, parlando di una luce molto viva: questo lume abbaglia gli occhi. || fig . Ingannare, sopraffare è una dottrina, una bellezza che abbaglia || intr. Prendere sbaglio, errare. | rifl. Confondersi della vista nel guardar fisso qualche cosa, restar sedotto: mio fratello s’abbaglia alla vista del denaro. || Abbagliare la voce, dicesi in musica del cantare o suonare in modo da coprire tutte le altre voci o strumenti») – assenti invece nel Melzi 1892a, sotto la medesima voce («v. a. Impedire di vedere per l’effetto d’una luce troppo viva sugli occhi. || Sin. Abbarbagliare. || fig. Ingannare; meravigliare. || Sedurre»).
Il Melzi scientifico (Melzi 1894) ha un impianto strettamente enciclopedico e il suo lemmario accoglie voci di argomento storico, scientifico, geografico e naturalistico, quindi specialmente nomi propri (di luoghi e siti geografici, popolazioni, avvenimenti, personaggi celebri e favolosi, opere artistiche e letterarie, ecc.) e più raramente nomi comuni (per es., i titoli Abbadéssa, Abáte, i termini storici Abbreviatúre, Abolizionísmo, ecc.). Le spiegazioni delle entrate sono abbastanza sintetiche (non più lunghe delle definizioni che si trovano nella parte linguistica del vocabolario), ma non mancano certo voci prettamente enciclopediche, con spiegazioni più articolate e approfondite, come il lemma Abissinia, strutturato in ben 19 paragrafi titolati, in ordine alfabetico (da Animali, a Superificie), e che occupa oltre due colonne di testo ed è corredato di una cartina geografica in bianco e nero. Nel Melzi scientifico non sono fornite informazioni di tipo linguistico (né grammaticali, né etimologiche) per le parole a lemma, ma è data solo l’indicazione della retta pronuncia (resa sempre con l’accento acuto) per tutte le entrate. Come si ricava dalla tavola delle abbreviazioni, le sigle che si ritrovano nel lemmario hanno carattere enciclopedico (sono quelle già usate nel Vocabolario universale del 1881, a cui se ne aggiungono di nuove), e riguardano gli ambiti lessicali sopra descritti, e cioè la geografia (sigle di luoghi, città, punti cardinali, ecc.), la storia (nomi di personaggi storici, abbreviature ant., st., ecc.), la biografia (titoli e professioni dei personaggi illustri descritti, come, ad es., imp., chir., filos.), e così via.
Il Nuovissimo Melzi del 1926 conserva le stesse caratteristiche di lemmatizzazione delle entrate (in grassetto, con iniziale maiuscola), di cui è indicata la retta pronuncia ed è eventualmente segnalata la separazione tra radice e desinenza. Sono, però, aggiunte nei lemmi alcune informazioni grammaticali che non si ritrovano nel Vocabolario per tutti del 1892, né nel Melzi scientifico del 1894. Per quanto riguarda l’informazione fraseologica, ad esempio, nel Melzi 1926 è aggiunta la sigla l. fam. “(locuzione familiare”). Sul piano dell’indicazione diafasica, si trova, insieme alle sigle precedenti, quella di spreg. (“spregiativo”) e di scherz. (“scherzoso”). Riguardo alle marche diatopiche, sono introdotte le sigle milan., per segnalare le voci milanesi, e franc., per indicare i francesismi. Per alcuni lemmi è data, inoltre, anche un’informazione etimologica (etim.), come ad esempio per Antología, di cui è fornito il significato originario di «raccolta di fiori», seguito da quello figurato di «raccolta di squarci dei migliori scrittori per uso delle scuole» (nel Vocabolario per tutti del 1892 mancava, invece, l’abbreviatura etim.: cfr. ivi, la voce Antología, registrata con i medesimi significati, ma senza l’indicazione etimologica).
Nel Novissimo Melzi del 1935 (e nel Melzi 1937, che, relativamente al lemma A, risulta identico all’edizione del 1935) le entrate sono in grassetto, ma in minuscolo, e recano, come le precedenti edizioni, l’indicazione della retta pronuncia e la separazione della radice dalla desinenza formata per le parole con diverse terminazioni (es. abbacchi=aménto, –áre, –atúra). Vi si possono notare alcune aggiunte relative alla struttura del lemma, ferme restando le informazioni grammaticali che si ritrovano già nel Melzi 1926. Per quel che attiene all’indicazione grammaticale, nel lemmario del Melzi 1935 (e in quello del Melzi 1937) si rintraccia, per esempio, la specificazione di loc. ellittica (in riferimento, ad esempio, alla voce addío) o di loc. ebr.[aica] (si veda, ad esempio, la voce ámen), anche se si tratta probabilmente di abbreviazioni usate sporadicamente e perciò non segnalate nella relativa Tavola. Per quel che riguarda la dimensione diafasica, alle indicazioni già presenti nel Vocabolario per tutti del 1892 e poi nel Nuovissimo Melzi del 1926, si aggiungono nel Melzi 1935 le marche di iperbolico (iperb.), pedantesco (pedant.), volgare (volg.), e l’indicazione di marche d’uso (es. non com., per le parole non comuni, e rar. us., per quelle raramente usate) (le stesse abbreviazioni si ritrovano nel Melzi 1937). Sul piano dell’indicazione diatopica, è di gran rilievo l’inclusione, nelle edizioni 1935 e 1937, di parole dialettali (dial.), e in particolare lombarde (lomb.), e soprattutto dei barbarismi (barb.) e delle parole straniere, inglesi (ingl.), spagnole (spagn.), scandinave (scand.).
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Le premier chant de l’Enfer, expliqué littéralement, traduit en français ed annoté par B. Melzi, Parigi, Hachette, 1875.
L’Enfer, Canto I°, Nouvelle edition pubbliée avec une notice, un argument de tout le poème et des notes en français par B. Melzi, Parigi, Hachette, 1875.
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Giovanni Battista Melzi, Il Vocabolario per tutti (illustrato) (...), settima edizione, Milano, Antonio Vallardi, 1892.
Giovanni Battista Melzi, Nuovo Vocabolario universale della lingua italiana (...), quinta edizione, Parigi, Fratelli Garnier, 1892.
Giovanni Battista Melzi, Nuovo Dizionario inglese-italiano e italiano-inglese commerciale, scientifico, tecnico, militare, marinaresco (…), Milano, Fratelli Treves, 1892, 2 voll.
Giovanni Battista Melzi, Il Melzi Scientifico. Dizionario illustrato (…), Roma-Milano-Napoli, Antonio Vallardi, 1893.
https://www.digitale-sammlungen.de/en/view/bsb11601735?page=,1
Giovanni Battista Melzi, Il Nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo (...), Milano, Antonio Vallardi, 1893.
Giovanni Battista Melzi, Il Melzi Scientifico. Dizionario illustrato (…), Milano, Antonio Vallardi, 1894.
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Giovanni Battista Melzi, Guida pratica di Parigi e guida dell’esposizione, Milano, Soc. edit. La Poligrafica, 1900.
Giovanni Battista Melzi, Nuovissimo Dizionario italiano-francese e francese-italiano, Milano, Soc. edit. La Poligrafica, 1900.
Il Nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo (...), edizione riveduta e aggiornata dal prof. dott. Attilio Butti (parte linguistica) e dal dott. Alfredo Comandini (parte scientifica), Milano, Antonio Vallardi, 1913.
Il Nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo (...), edizione riveduta e aggiornata dal prof. dott. Attilio Butti (parte linguistica) e dal dott. Alfredo Comandini (parte scientifica), Milano, Antonio Vallardi, 1914.
Il Nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo (…), edizione riveduta e aggiornata dai dott. prof. A. Butti (parte letteraria), dott. A. Comandini (parte storica), prof. L. F. De Magistris (parte geografica), dott. prof. P. Manfredi (scienze naturali), Milano, Antonio Vallardi, 1922.
Il Nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo (...), edizione riveduta e aggiornata dai dott. prof. A. Butti (parte letteraria), dott. A. Comandini (parte storica), prof. L. F. De Magistris (parte geografica), dott. prof. P. Manfredi (scienze naturali), Milano, Antonio Vallardi, 1926.
Il Nuovissimo Melzi. Dizionario italiano completo (...), edizione ampliata, riveduta e aggiornata dai dott. G. Tecchio (parte linguistica), prof. L.F. De Magistris (parte storico-geografica), dott. prof. P. Manfredi (scienze naturali), Milano, Antonio Vallardi, 1934.
Il Novissimo Melzi. Dizionario italiano completo (...), edizione ampliata, riveduta e aggiornata dai dott. G. Tecchio (parte linguistica), prof. L.F. De Magistris (parte storico-geografica), dott. prof. P. Manfredi (scienze naturali), Milano, Antonio Vallardi, 1935.
Il Novissimo Melzi. Dizionario italiano completo (...), edizione completamente rifatta da G. Tecchio (parte linguistica), riveduta e aggiornata da L.F. De Magistris (parte scientifica), Milano, Antonio Vallardi, 1937.
Nuovo Dizionario spagnolo-italiano e italiano-spagnolo: commerciale, scientifico, tecnico, militare, marinaresco (…) compilato da B. Melzi e C. Boselli, Milano, Fratelli Treves, 1894-1897, 2 voll.
«Bollettino ufficiale» del Ministero della Pubblica Istruzione, vol. 5, gennaio 1879.
Giuseppe Bottai – Don Giuseppe De Luca. Carteggio 1940-1957, a cura di Renzo De Felice e Renato Moro, Roma, Edizioni di storia e letteratura, 1989.
Enrico Ferri, In difesa della proprietà intellettuale, in Id., Difese penali, Torino, F.lli Bocca, 1899: 247-72.
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Claudio Marazzini, Grammatiche e vocabolari nella scuola del Regno d’Italia, in Lessici e grammatiche nella didattica dell’italiano tra Ottocento e Novecento, Atti del Convegno internazionale (Università degli Studi di Milano, 22-23 novembre 2016), a cura di Massimo Prada e Giuseppe Polimeni, Milano, 2018: 12-20.