Gregorio Carbone

Dizionario militare

(1863)


Scheda a cura di Gianluca Valenti

Autore

Gregorio Carbone

Titolo

Dizionario militare

Datazione

1863

Editore

Tipografia V. Vercellino

Luogo di pubblicazione

Torino

Tipologia testo
Nota bibliografica

Grassi 1817; Ballerini 1824; Carbone-Arnò 1835; AA.VV. 1927-1933; Rosi 1930-1937; Marello 1980; Biffi 2011; Del Negro 2014; DBI.

Ideazione e carattere dell'opera
Il Dizionario militare di Gregorio Carbone, pubblicato a Torino nel 1863, si colloca in un momento cruciale della storia della lingua italiana, quando la recente unificazione politica imponeva la necessità di una normalizzazione terminologica in settori strategici dello Stato, tra cui quello militare.
La genesi dell’opera si può far risalire all’esperienza maturata da Carbone con il Dizionario d’artiglieria del 1835, redatto insieme a Felice Arnò, dove già si manifestava l’intento di stabilire un lessico tecnico fondato sul toscano come lingua di riferimento e indirizzato non tanto agli eruditi (com’era stato il caso, invece, con il Dizionario militare italiano di Giuseppe Grassi) ma ai medesimi artiglieri. Nella sua opera del 1863, articolata come un dizionario tecnico metodico (Marello 1980: 34-35), Carbone estende questa medesima impostazione a tutto il campo lessicale delle forze armate.
L’approccio ideologico-linguistico dell’opera rivela una duplice tensione: da un lato, la volontà teorica di limitare l’uso dei forestierismi, in particolare d’oltralpe; dall’altro, una pratica più indulgente che accoglie, seppure con cautela, termini francesi ampiamente circolanti nella prassi militare dell’epoca.
Carbone si ispira esplicitamente al già citato Grassi (1817), che aveva fatto della rivendicazione dell’antica priorità italiana nel campo del lessico militare un motivo ideologico fondante. Nella prefazione alla sua opera, Carbone sottolinea il ruolo cruciale dell’Italia nella formazione del pensiero militare europeo, riprendendo i toni antifrancesi di Grassi da cui tuttavia si distacca per una maggiore attenzione consacrata alla selezione delle voci (che sono tratte anche dai regolamenti e dai manuali in uso nell’esercito piemontese). 
Storia editoriale

Il Dizionario militare viene pubblicato per la prima volta a Torino nel 1863 presso la Tipografia V. Vercellino. L’opera, dedicata a Vittorio Emanuele II, nasce nel pieno del fervore post-unitario, con l’evidente intento di dotare il nuovo Stato di uno strumento terminologico ufficiale per le forze armate.
Gregorio Carbone trae le competenze necessarie dall’esperienza consolidata con il Dizionario d’artiglieria, realizzato in collaborazione con Felice Arnò ed edito a Torino nel 1835 presso Ceresole e Panizza. L’opera del 1863 può quindi essere considerata come una sorta di ampliamento del precedente progetto lessicografico specialistico militare.
Contrariamente ad altri repertori militari ottocenteschi (come Grassi 1817 e Ballerini 1824), il Dizionario di Carbone non godette di riduzioni o ristampe.  

Diffusione e fortuna

Nonostante la sua importanza ideologica e linguistica nel contesto post-unitario, il Dizionario militare ha avuto, all’epoca della sua pubblicazione, una diffusione piuttosto limitata. Allo stesso modo, anche oggi la sua presenza sul territorio nazionale è di modesto rilievo, e nei cataloghi delle biblioteche nazionali, comunali e universitarie il titolo del Dizionario emerge solo sporadicamente.
La limitata diffusione del Dizionario non ha pregiudicato l’interesse che esso suscita attualmente in àmbito scientifico e professionale: al netto della sua relativa rarità, infatti, l’opera è citata con frequenza nelle ricerche sulla terminologia militare (per es. Biffi 2011: 159-161, Del Negro 2014: 28-29), a testimonianza del suo rilievo nel contesto della standardizzazione del linguaggio militare nazionale post-unitario. 

Paratesto

Il frontespizio del Dizionario fornisce alcune indicazioni essenziali per comprendere la natura e la destinazione del lavoro: vi si legge infatti la dedica esplicita a Vittorio Emanuele II, che qualifica immediatamente l’opera come parte integrante di un progetto di costruzione dello Stato unitario anche sul piano linguistico e istituzionale.
La prefazione, di ampio respiro e articolata secondo un registro che alterna dichiarazioni di metodo a istanze ideologiche, consente di ricostruire le intenzioni dell’autore. L’obiettivo primario dell’opera è di fornire uno strumento utile agli ufficiali e ai funzionari dell’esercito, capace di orientare l’uso della terminologia militare secondo criteri di coerenza linguistica, uniformità concettuale e corrispondenza con la realtà normativa del nuovo Regno. L’autore si dichiara consapevole del valore politico dell’impresa, tanto da insistere sulla necessità di una lingua tecnica che rispecchi l’identità italiana, prendendo le distanze dal predominio francese nel settore («La lingua militare francese, diventata la più perfetta di tutte, assai debbe all'italiana; questa a quella servì di modello»; cfr. Carbone 1863: VII).
All’indice dei «regi decreti e regolamenti consultati» fa seguito l’indice degli autori e l’indice delle voci. A conclusione dell’opera si trova un «indice alfabetico delle parole italiane di questo dizionario colle equivalenti francesi e tedesche». 

Macrostruttura

L’opera si presenta come repertorio specializzato nel settore militare in senso lato, comprendente la terminologia tattica, la logistica, le armi, le fortificazioni, i regolamenti e concetti strategico-disciplinari. Il tipo di lingua preso in esame è pertanto uno specifico sottocodice settoriale dell’italiano tecnico, con rilevanti interferenze francesi e latine, ma filtrate attraverso una prospettiva normativa fondata sul toscano come varietà di riferimento.
L’autore rivendica un’impostazione fondata su una pluralità di fonti. Accanto ai modelli linguistici dell’italiano letterario, egli dichiara di aver attinto anche da testi di altre tradizioni geolinguistiche nonché da testi normativi e tecnici («Rispetto però ai molti vocaboli militari moderni di cotidiano uso nell’amministrazione e nel servizio della milizia mi convenne fare lo spoglio degli statuti da cui essa presentemente è retta»; cfr. Carbone 1863: XII) e da opere lessicografiche precedenti, come il Dizionario militare italiano (Grassi 1817) e il Dizionario d’artiglieria di Carbone-Arnò (1835).
L’opera è impostata come un dizionario metodico, per cui le voci sono accorpate per famiglie semantiche e sono articolate in sotto-voci; le definizioni sono accompagnate da rinvii interni, osservazioni terminologiche e comparazioni tra sinonimi.  

Struttura lemma
Le voci principali sono presentate in maiuscolo, nella loro forma base. Subito dopo, tra parentesi in corsivo, vengono forniti i corrispettivi termini francesi, a cui è affiancata la definizione e, a volte, un sintetico commento personale dell’autore.
Alla voce principale fanno seguito i sottolemmi, in ordine alfabetico. Le definizioni tendono a essere descrittive e orientate all’uso pratico, ma alcune includono anche un inquadramento concettuale più ampio: ad esempio la sottovoce «guerra», inserita all’interno della voce «milizia in generale», sviluppa un discorso articolato che ingloba aspetti storici, morali e politici, con citazioni e riferimenti bibliografici di ampio respiro.
Le definizioni sono talvolta arricchite da commenti metalinguistici, in particolare per distinguere usi erronei, forestierismi o varianti d’uso. L’autore non si limita a definire, ma occasionalmente argomenta, riformula o esprime valutazioni normative, soprattutto per termini d’origine francese («Positura, Posizione e Sito non sono la stessa cosa, come si può dedurre dalla diversa loro definizione, benchè la lingua militare francese adoperi la sola voce Position nel significato dei tre citati vocaboli italiani»; cfr. Carbone 1863: 659b). 
Nr volumi: 1
Nr colonne: 2
Carbone, Gregorio VEDI
Autore

Una riproduzione digitale dell'opera è disponibile al seguente link di Google Books: https://books.google.it/books?id=iuqGtdnDSZEC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false

Fonti dell'opera


Studi


  • AA.VV. (dir.), Enciclopedia Militare. Arte, biografia, geografia, storia, tecnica militare, Milano, Il Popolo d’Italia - Istituto Editoriale Scientifico, 1927-1933

  • Marco Biffi, Osservazioni sulla formazione di un lessico militare nazionale, in Storia della lingua italiana e storia dell’Italia unita: l’italiano e lo Stato nazionale, a cura di Annalisa Nesi, Silvia Morgana e Nicoletta Maraschio, Firenze, Cesati, 2011, pp. 149-161.

  • Piero Del Negro, La guerra e la lingua italiana nello specchio dei dizionari militari del Settecento e del primo Ottocento, in L’Italia e il «militare». Guerre, nazione e rappresentazioni dal Rinascimento alla Repubblica, a cura di Paola Bianchi e Nicola Labanca, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2014, pp. 1-29.

  • Carla Marello, Lessico ed educazione popolare. Dizionari metodici italiani dell’’800, Roma, Armando Armando, 1980

  • Michele Rosi (dir.), Dizionario del Risorgimento nazionale: dalle origini a Roma capitale, Milano, Vallardi, 1930-1937

Opere dell'autore


Scheda a cura di

Scheda a cura di
Gianluca Valenti
Ultima modifica
19/10/2025
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