Il Gran Dizionario fu la seconda opera lessicografia realizzata da Francesco Valentini, dopo la pubblicazione del Nuovo Dizionario portatile italiano-tedesco e tedesco-italiano del 1821 (che avrebbe raggiunto la 21a edizione nel 1906): «Terminato che avemmo il nostro portatile, fummo richiesti, ed eccitati più volte, a compilarne uno di maggior mole» (Valentini s.d.: 1), scrive l’autore nella Sposizione del modo di procedere del libraio L. Nervetti, un opuscolo con il quale reagiva ad un’edizione non autorizzata della sua opera principale, uscita a Milano tra il 1837 e il 1839. Nella dedica nella parte italiano-tedesco del Gran Dizionario, lo presenta come «frutto di ben tre lustri d’infinite ricerche, e d’indefesso studio» (Valentini 1831-1836, vol. 2.1: [V]). Tra le fonti principali per la compilazione e i principi dell’opera, oltre alla citata Sposizione e all’ampia prefazione al Gran Dizionario, si ricorda la Raccolta di mille e più vocaboli italiani del 1832, una pubblicazione autonoma del Valentini sulla situazione contemporanea della lessicografia italiana e con proposte per miglioramenti in nuovi dizionari, che tuttavia contiene riflessioni sul modello di lingua e principi lessicografici rilevanti anche per il Gran Dizionario. La biografia di De Botazzi, infine, fornisce informazioni sul lavoro pratico e sui collaboratori:
«Benché occupato durante il giorno a dar lezioni, per cinque anni di seguito [Valentini] fu veduto ogni mattina dalle 4 alle 9 tutto immerso a questo gigantesco lavoro […], prima col suo collaboratore Vahl e poi collo Schnakenburg, ora seduto al tavolino sfogliando libri e dizionari, ora andar su e giù per la stanza dettando. Non soddisfatto d’una semplice compilazione, egli non aveva riposo se non quando era ben penetrato nel senso e nello spirito d’una frase, d’un vocabolo e d’una maniera di dire, e ne aveva trovata la vera, esatta interpretazione» (De Botazzi 1895: 41).
Dalla prefazione al Gran Dizionario si evince che questo nasce da uno studio approfondito dei suoi predecessori più importanti: i dizionari italiano-tedesco di Cristoph Joseph Jagemann (1790-1791), e quello stampato a Vienna nel 1817 da Domenico Antonio Filippi, che rappresenta l’importante ruolo che aveva la mediazione linguistica tra le due lingue nel contesto plurilingue della monarchia asburgica. Il suo dizionario aggiunge rispetto a quello di Jagemann un gran numero di termini tecnici. Valentini, che prende in considerazione entrambi i dizionari precedenti, conclude: «Né l’uno, né l’altro, di questi ultimi, può più servire all’ uopo delle due colte Nazioni» (Valentini 1831-1836, vol. 1.1: LXXV).
I principali monolingui utilizzati dal Valentini sono il Dizionario della lingua italiano di Paolo Costa e Francesco Cardinali (1819-1826), spesso chiamato Dizionario di Bologna, e l’omonimo dizionario di Luigi Carrer e Fortunato Federici (1827-1830), detto anche Dizionario della Minerva, ma anche il Dizionario universale critico enciclopedico di Francesco D’Alberti di Villanuova (1825) e il suo bilingue italo-francese (1826-1828). Per il tedesco, Valentini si è rifatto al Versuch eines vollständigen grammatisch-kritischen Wörterbuchs der Hochdeutschen Mundart (1774-1786) di Johann Christoph Adelung e al Wörterbuch der Deutschen Sprache (1807-1812) di Joachim Heinrich Campe.
«In più, Valentini provvede a nuovi spogli di testi, sia di autori della tradizione letteraria, sia di autori moderni e di prosa scientifica. Nella prefazione si nominano Alfieri, Bentivoglio, Caro, Casti, Monti, Pindemonte e Spallanzani» (Gärtig 2018: 24; cf. Gran Dizionario, vol. 1.1: LXXVIII-LXXIX; per ulteriori testi citati come possibili fonti nella Raccolta cfr. Gärtig 2016, 276-279). L’autore parla anche di un viaggio per l’Italia e per la Germania intrapreso nel 1829 per raccogliere la terminologia tecnica specifica delle due lingue, così da poter individuare i corrispondenti più adeguati (cfr. Gran Dizionario, vol. 1.1: LXXVIII).
Il modello di lingua proposto nel Gran Dizionario risulta più elaborato per la parte italiana. Pur esprimendo nella prefazione una critica al peso della tradizione della Crusca sulla lessicografia italiana (cfr. Valentini 1831-1836, vol. 1.1: LXXVI), «Valentini rimane fortemente ancorato al principio che l’ampliamento del lessico possa avvenire soltanto attraverso spogli d’autori, ovvero appoggiandosi a testi scritti e rappresentativi della buona lingua» (Gärtig 2013: 199). Questo atteggiamento contrasta con la visione di un dizionario moderno elaborato nella Raccolta, che dovrebbe includere il lessico di una vasta gamma di varietà, da espressioni letterarie a termini tecnici e scientifici, da voci dell’uso trovate nello stile epistolare e narrativo, ma anche nello stile familiare civile (cfr. Valentini 1832: XVII-XVIII; XX; XXIV-XXV). Rimangono escluse esplicitamente
«quelle voci ed espressioni, che a Dialetti appartengono, abbenchè siam persuasi, che in autori rinomati rinvenute le abbiamo […]. Non però al Lessicografo è lecito dare ad esse luogo in un Dizionario del colto e comun Linguaggio: a meno che usate, e comprese da ogni Italiano, e da classico autore impiegate ed autorizzate siano» (Valentini 1831-1836, vol. 1.2: 1238).
A livello della presentazione lessicografica, nella prefazione Valentini individua vari punti critici nei dizionari presenti sul mercato e illustra le scelte adottate per migliorare il suo: ritiene particolarmente importanti l’aggiunta sistematica di unità lessicali mancanti, l’integrazione della fraseologia secondo metodi precisi, la distinzione chiara delle singole accezioni del lemma e i rispettivi traducenti, che devono essere equivalenti utilizzabili in un testo e non definizioni (cfr. ivi, vol. 1.1: LXXVI-LXXXI).
I quattro volumi del Gran dizionario grammatico-pratico tedesco-italiano e italiano–tedesco, due per ogni direzione, furono pubblicati a Lipsia, presso la casa editrice Johann Ambrosius Barth tra il 1831 e il 1836. Il contratto tra Francesco Valentini e l’editore, riportato in Boerner (1988: 34-36), rivela che l’opera doveva uscire con una tiratura di 3500 copie. Inoltre si sono conservate anche due lettere di Wilhelm Ambrosius Barth a Valentini (cfr. Boerner 1988: 25-28), dalle quali risulta l’importanza del progetto per entrambi: «Es wird Dein Hauptwerk, liebster Freund, das Werk Deines Lebens!» (‘Sarà la tua opera principale, carissimo amico, l’opera della tua vita!’), scrive Barth a Valentini, mentre ricorda l’enorme somma che lui stesso sta investendo nel progetto («Mir kostet es ein sehr bedeutendes Kapital»). L’editore sottolinea che il mercato sente l’esigenza di un dizionario esteso per le due lingue e auspica che il Gran Dizionario venga acquistato non soltanto da tutti i licei in Prussia, ma anche nell’Impero austriaco. Al contempo esprime la preoccupazione per la protezione dei diritti nei suoi territori.
Difatti, tra il 1837 e il 1839, la casa editrice milanese Tipografia di Commercio pubblicò un’edizione pirata che presentò i contenuti del Gran Dizionario in due volumi sotto il titolo Grande Dizionario Italiano-Tedesco, Tedesco-Italiano. Compilato sui più accreditati Vocabolarii delle due lingue ed arricchito di molte migliaja di voci e di frasi. Vollstaendiges deutsch-italienisches und italienisch-deutsches Woerterbuch nach den neuesten und besten Quellen beider Sprachen bearbeitet, und mit vielen neuen Woertern und Redensarten vermehrt. Il progetto inizialmente prevedeva una riproduzione del dizionario con poche correzioni e modifiche sotto il nome di Valentini, e infatti i primi fogli di stampa riportano a piè di pagina la dicitura «Valentini, Diz. It.-Ted. Vol I.» e «Valentini, Diz. Ted.-It. Vol II.» Poi, però, sembra che sia stato modificato: a piè di pagina dei fogli successivi si legge soltanto «Dizionario It.-Ted. Vol I.» e «Dizionario Ted.-It. Vol II.», e né il frontespizio né la prefazione citano il nome di Valentini, ma solo l’indicazione vaga che l’opera si basasse sui «Dizionarii più recenti e più accreditati delle due lingue, affinchè il nostro raccogliesse in sé il meglio ed il fiore di tutti» (Grande Dizionario Ital.-Ted., Ted.-Ital., vol. 1: III).
La reazione di Valentini alla pubblicazione non autorizzata fu aspra. Nel 1835 (cfr. Gärtig 2016: 497, n. 4) scrisse la Sposizione del modo di procedere del libraio L. Nervetti, nella ristampa del dizionario del Professor Valentini, che allegò alle copie ancora invendute del suo dizionario (cfr. Boerner 1988: 24-25; 36-37). In essa raccoglie informazioni sulla procedura seguita dall’editore per la ristampa e confronta sistematicamente dodici pagine di essa con l’opera originale, fornendo così anche preziose informazioni sulla compilazione del proprio dizionario.
De Botazzi, nella sua biografia sul Valentini, menziona un’altra ristampa a Napoli e varie riedizioni delle versioni non autorizzate in Italia (cfr. De Botazzi 1895: 42), di cui, almeno finora, non si hanno tracce. Fatto sta che non ci fu nessuna ulteriore edizione ufficiale del Gran Dizionario, e che l’edizione milanese in Italia risulta presente in un numero superiore di biblioteche di quella originale.
Come testimoniato da alcune reazioni contemporanee, il Gran Dizionario fu subito molto apprezzato. Karl August Förster, già noto all’epoca come traduttore di Petrarca e Tasso, nel 1833 pubblicò una recensione molto positiva sui primi due volumi usciti (cfr. Förster 1833; su questa e su ulteriori reazioni cfr. Gärtig 2016: 493-495). Sottolineò come l’opera soddisfacesse le richieste dell’epoca di un dizionario esauriente e aggiornato e apprezzò particolarmente la grammatica tedesca anteposta al lemmario tedesco-italiano, ispirata a Jacob Grimm.
A causa della ristampa pirata milanese sopra menzionata, il Gran Dizionario del Valentini non ebbe ulteriori edizioni. Tuttavia, resta un punto di riferimento importante per la produzione lessicografica italiano-tedesca dell’Ottocento, almeno fino alla pubblicazione del Rigutini-Bulle (1896-1900). Il materiale linguistico in esso raccolto e la sua elaborazione lessicografica (traducenti, marcatura e distinzione di significati) hanno giocato un ruolo fondamentale sia per le edizioni successive di dizionari già esistenti sia per i nuovi progetti. L’edizione del 1837-1838 del dizionario di Jagemann, sul frontespizio indica: «riveduta, corretta ed arricchita di moltissime voci tecniche e dell'uso colla scorta del gran dizionario del Valentini da G. B. Bolza» (cfr. anche la prefazione, Jagemann 1837, vol. 2.1: III). Bolza, però, evidenzia anche alcune criticità: «il gran vocabolario del Valentini, per la forma incommoda [sic!] e per il non tenue prezzo non soddisfa intieramente ai bisogni del pubblico» (ivi).
Anche per quanto riguarda le nuove produzioni, si può osservare la preferenza nei decenni seguenti di opere più maneggevoli. Tra quelle che menzionano esplicitamente Valentini tra le loro fonti, si ricordano Feller (1855) e Michaelis (1879-1881), mentre un riferimento al Gran Dizionario è probabile anche nel Rigutini-Bulle (1896-1900, cfr. Gärtig 2016: 508-516).
Il Gran Dizionario è presente oggi nelle maggiori biblioteche in Italia e nei paesi tedescofoni.
Il Gran Dizionario è composto di 2 volumi per la parte italiano-tedesca e di 2 volumi per la parte tedesco-italiana. Entrambe le parti contengono anche un dizionario dei nomi propri e dei nomi geografici.
Anteposto ai lemmari, dopo una dedica «Den Deutschen» (nella parte italiano-tedesca) e una dedica «Agl’Italiani» (nella parte tedesco-italiana), troviamo due trattati scientifici: il primo volume della parte italiano-tedesco contiene una «Dissertazione sul linguaggio italo volgare in Italia parlato nei secoli VII, VIII, IX, X, XI, e XII, con una appendice in cui si dà nozione degli scrittori, e dei progressi dell’italiana favella ne’ seguenti quattro secoli» (Valentini 1831-1836, vol. 1.1: VII-LXVIII), con la quale Valentini sperava di ottenere una cattedra di lingua e letteratura italiana all’Università di Berlino.
«Studia, quindi, gli argomenti principali della prima, ancora nascente, filologia romanza, dopo aver letto attentamente Raynouard e August Wilhelm Schlegel, Karl Lachmann e Jacob Grimm […], ma cita anche le opere italiane sull’argomento, innanzitutto i saggi 32 e 33 delle Antiquitates Italicae Medii Aevi (1739) di Antonio Muratori e Degli scrittori del Trecento e de’loro imitatori (1818) e Dell’amor patrio di Dante e del suo libro intorno il volgare eloquio (1820) del classicista milanese Giulio Perticari» (Gärtig 2018: 26-27; cfr. anche Gärtig 2016: 230-241).
Nel primo volume della parte tedesco-italiano si trovano la «Dissertazione su la lingua e letteratura tedesca» (Valentini 1831-1836, vol. 2.1: VII-XXX) e una grammatica del tedesco per studenti italiani (ivi: XXXI-C; cfr. anche Gärtig 2016: 248-261). «In 70 pagine Valentini cerca di spiegare ai lettori italiani le regole della lingua tedesca, anche per snellire di informazioni morfologiche le singole voci lessicografiche. È uno dei primi che usa come base delle sue spiegazioni la Deutsche Grammatik di Jacob Grimm, grammatica uscita a partire del 1822» (Gärtig 2018: 27). Nella parte italiano-tedesco manca una grammatica, ma ci sono delle tabelle sulla coniugazione dei verbi italiani regolari e irregolari (Valentini 1831-1836, vol. 1.1: LXXXVII-CIV).
Il dizionario del Valentini contiene un’ampia prefazione, suddivisa in 11 paragrafi e redatta in italiano e in tedesco (ivi: LXIX-LXXXI). Partendo dalla Questione della Lingua del Cinquecento, ripercorre dettagliatamente la storia della lessicografia italiana dagli inizi fino alla pubblicazione del Dizionario di Bologna a partire dal 1819 (§. 1-6). Segue una panoramica dei principali dizionari del tedesco a partire dal Settecento, che include anche una sezione su quelli bilingui con l’italiano (§. 7), dove Valentini presenta la propria opera (§. 7-11), inserendola così direttamente nella storia dei dizionari delle due lingue.
Inserita nella prefazione troviamo degli «Avvertimenti su la sede dell’accento delle Parole Italiane» (ivi: LXXXI-LXXXIV), nei quali si danno delle nozioni generali sulla pronuncia dell’italiano e si spiega la prassi lessicografica in merito seguita nel Gran Dizionario. La prefazione chiude con un elenco molto dettagliato delle abbreviazioni usate, particolarmente ricco soprattutto per quanto riguarda le marcature dei termini tecnici (ad es. T. degli Anat., T. di Gramm., T. de’ Med. ecc.; ivi: LXXXIV-LXXXVI).
Anche il Dizionario ortografico di Nomi Proprii e di Geografia universale (ivi, vol. 2.2.: 1323-1392) della parte italiano-tedesco è introdotto da una prefazione. Valentini sottolinea la necessità di un tale lemmario separato, ancora molto diffuso nei dizionari della prima metà dell’Ottocento, e spiega di aver arricchito di molte voci il suo rispetto a quello dei predecessori, tenendo conto delle numerose varianti e di località anche piccole con rilevanza storica: «Questo nostro sopra 2000 conterà de’ primi [nomi di uomini e di donne], e circa 12,000 dei secondi [nomi geografici]» (ivi: 1325).
Infine lo stesso secondo volume della parte italiano-tedesco include un altro lemmario separato, ovvero un’appendice al primo volume con aggiunte di voci dalla A alla L (ivi: 1235-1322), resasi necessaria perché durante la stampa di questo ricevette i primi volumi del Dizionario della Minerva e la nuova edizione del Dizionario universale di D’Alberti del 1825, fonti di un gran numero di nuove voci, espressioni e significati da includere nella propria opera.
All’interno del lemmario, le voci sono disposte in ordine alfabetico su tre colonne. I nomi propri di persona o luogo sono esclusi e si trovano in elenchi separati.
L’obiettivo della selezione del lessico è quello di rispondere al meglio alle necessità degli utenti contemporanei, i cui interessi potevano spaziare dalla lettura dei classici italiani del Trecento fino alla ricezione e produzione di testi specialistici di vari ambiti. Bruna, Bray e Hausmann, infatti, descrivono il Gran Dizionario come esempio del «romantisch-beflügelte Streben nach neuer Wissenschaftlichkeit und thesaurierender Vollständigkeit», ‘l’ambizione romantica di una nuova scientificità e di una completezza enciclopedica’ (1991: 3016).
Secondo questo proposito, la parte italiano-tedesco contiene una grande quantità di lessico letterario, anche obsoleto; le unità non più in uso sono contrassegnate da un asterisco, spesso non sono corredate di un traducente, ma contengono solo un rinvio, e rappresentano il 6% dei lemmi (es.: *aneghittoso; *bonariamente; *estremare, cfr. Gärtig 2016: 372). Un altro 15% ca. dei lemmi in entrambe le parti, tuttavia, è contrassegnata come appartenente al lessico specifico (cfr. ivi: 335); la maggior parte di essi sono termini botanici (ad es. andriála; androsáce; semiamplessicáule), delle scienze naturali (es.: anfésibena, bondrea; boracite, colofonite), della medicina (es: iscûretico; stênia; anfíbronchie)e della marineria (es.: attrappe; bompresso; borda).
Si può notare come Valentini ricavi la maggior parte dei lemmi dalle opere di riferimento, ovvero dai dizionari monolingui di Bologna e della Minerva per l’italiano e quelli di Adelung e Campe per il tedesco, e dai bilingui di Jagemann e Filippi. Come ha rilevato un confronto di 2055 voci della parte italiano-tedesca con il lemmario di quest’ultimi, solo il 3% dei lemmi del Gran Dizionario è attribuibile ad ulteriori spogli del Valentini (cfr. ivi: 317). Le aggiunte riguardano soprattutto termini tecnici e specifici e neologismi, come ad es. cassále, contrassegnato come «(T. de’ Med.)», castagnuole (T. di Mar.), edíre o magnetizzare. «Stupisce la voce autoruzzo, che attesta gli spogli letterari del lessicografo, trattandosi diuna parola presa da un testo di Alfieri» (Gärtig 2018: 25).
Per quanto riguarda alcune scelte nella lemmatizzazione, ci limiteremo a pochi aspetti per ogni direzione linguistica, rimandando a Gärtig (2016: 296-334) per un’analisi più approfondita ed ulteriori esempi. In entrambe le parti, si nota che per sostantivi che denotano professioni e persone in generale, Valentini in maniera abbastanza sistematica indica la forma maschile e quella femminile insieme, come nei seguenti esempi:
Copiatore, m. -trice, f. ein, eine Copist–in.
Erlöser, m. -in, f. [Befreier], liberatore, -trice, deliberatore, -trice. […]
Nella parte italiano-tedesco, sono molto frequenti forme alterate messe a lemma, spesso accompagnate da marcature come accresc., dim., disprezz. o pegg., come ad es. il sopraccitato autoruzzo, ma anche tazzone, prismetto o sonettaccio. Nell’opera Raccolta di mille e più vocaboli italiani (1832), che contiene riflessioni più teoriche e proposte concrete su come dovrebbe essere fatto un buon dizionario, Valentini scrive a proposito: «Nullo Idioma vanta una fecondità di gentilissimi diminutivi, ec. come il nostro, e mancar non si dovrebbe d’accoglierli quando ben formati sono, e da autori classici» (Valentini 1832, s. v. prosapietta).
Diversamente dalle sue opere di riferimento, il Gran Dizionario non mette a lemma unità plurilessicali, ma li riporta nella microstruttura di uno dei suoi elementi, anche se si tratta di lessemi che appaiano quasi esclusivamente in combinazione con altri, come in
Semimembranoso, agg. T. degli Anat. Muscolo semimembranoso, der halbhautförmige Muskel (des Unterschenkels).
Frequente è la lemmatizzazione di varianti di lessemi, presentate in un’unica voce come nell’esempio seguente:
Parzialità, f. Parzialitade, e Parzialitate, f. poet. die Parteilichkeit.
Nella parte tedesco-italiano salta all’occhio la ricchezza di parole composte lemmatizzate, come ad es. Ackerälteste, Ackerarbeit, Ackerbau, Ackerbauend, Ackerbauer, Ackerbaugesellschaft, Ackerbeere, Ackerbeet, Ackerbestellung ecc. Di nuovo Valentini si orienta verso le opere di riferimento, in particolare Campe (1807-1811), facendo comunque una selezione consapevole, come descrive nella Sposizione, l’opuscolo pubblicato come reazione alla copia non autorizzata del suo dizionario uscita a Milano: «Di fatto nel Vocabolario di Campe si rinvengono 147 Parole con Acker composte; nel nostro Piano non n’entrano che 62: appunto il doppio di quelle, che in ogni altro (da senno) dizionario Ted. Ital. rinvenir potrà» (Valentini s.d.).Inoltre si nota la lemmatizzazione, in voci separate, di aggettivi e avverbi formalmente identici:
Geduldig, agg. paziente; it. indulgente.Geduldig, avv. Pazientemente, con pazienza, in pace. […]
Si tratta di una prassi che sorprende, soprattutto pensando alla grammatica tedesca anteposta, nella quale si sarebbe potuto spiegare l’omonimia delle parti del discorso in tedesco.
Per un’analisi approfondita della microstruttura nel Gran Dizionario si rimanda a Gärtig (2016: 373-492). Qui ci limiteremo a illustrare solo alcune strutture selezionate per esemplificare da un lato come l’opera sia profondamente radicata nella tradizione lessicografica italiana, mentre dall’altro come l’autore conosca bene le tendenze illuministe tedesche di Adelung, che adatta soprattutto per la parte tedesco-italiano. Inoltre, Valentini è guidato dalle esigenze dell’utente contemporaneo nel lavoro concreto di traduzione di testi.
Prendendo come esempio la voce sonno, a parte l’indicazione della pronuncia dell’o come aperta tramite l’accento circonflesso e l’inclusione di collocazioni frequenti, saltano all’occhio gli esempi di Boccaccio e Tasso, non tradotti.
Sônno, m. der Schlaf.
§. Morir di sonno, Cascar di sonno, todtmüde sein; vor Schlaf sich nicht mehr auf den Beinen halten können, umfallen. […]
§. In sul primo sonno, im ersten Schlafe; beim Einschlafen: Vide in sul primo sonno venir ben venti lupi. Bocc. Nov. 43. 17.
§. Mezzo tra ’l sonno, e l’esser desto, zwischen Schlafen und Wachen: Ma vedea come quei, ch’or apre, or chiude Gli occhi mezzo tra ’l sonno, e l’esser desto. Tasso Ger. 8. 26.
L’analisi di Gärtig (2016) ha rivelato che circa una voce su dieci contiene un esempio del genere; la maggior parte sono esempi d’autore (anche se spesso non è indicata la fonte), di cui il 93% è preso dai dizionari monolingue di riferimento, mentre per la lessicografia bilingue italiano-tedesca l’uso così sistematico di esempi rappresenta una novità. Si può constatare un equilibrio tra esempi di autori del Trecento e di autori moderni e contemporanei, e gli stessi testimoniano come uno degli ambiti d’uso principali per i quali il dizionario era stato pensato fosse la lettura delle più importanti opere letterarie italiane. Esempi di questo tipo mancano nella parte tedesco-italiano.
Le due parti si distinguono anche per quanto riguarda la differenziazione chiara dei significati del lemma e dei rispettivi traducenti, che in generale rappresenta un punto di forza del Gran Dizionario e un passo avanti rispetto ai suoi predecessori, che in molti casi presentano i traducenti delle singole accezioni in maniera cumulativa, senza specificazioni che indichino i contesti d’uso. Nella parte italiano-tedesco, ancora una volta è ben visibile il riferimento di Valentini ai monolingui sopracitati: segue l’ordine da loro proposto per le singole accezioni e frequentemente copia le glosse usate, spesso in forma di sinonimi per distinguerli. Nella parte tedesco-italiano, invece, a livello formale di frequente troviamo la strutturazione semantica della voce tramite numeri, come proposto da Adelung. A livello definitorio, insieme alla tecnica di usare sinonimi della lingua di partenza, si applica anche quella di restringere il contesto d’uso tramite un’indicazione tra parentesi, sempre nella lingua di partenza, come s.v. Höcker, e l’uso di esempi costruiti con una traduzione in italiana, come s.v. Kehle: «§. Fig. Per Stimme, p. e. sie hat eine schöne Kehle, ella ha una bella voce».
Höcker, m. (auf der Erde), scabrosità, alzata. It. (eines Kamels u. s. w.), gobba. §. (am Hirschgeweih), bitorzolo.
§. T. degli Anat. (am Elbogen), olecrano.
§. (an Gußarbeit), bava. §. (eines Menschen), gobba, scrigno.
Come si vede dagli esempi riportati, anche le marcature diasistematiche (Fig.; T. degli Anat.) giocano un ruolo importante nella discriminazione dei significati, ed il loro uso sistematico costituisce un altro punto di forza del Gran Dizionario. Una serie di sigle fisse, sciolte in un elenco anteposto al lemmario, indica chiaramente l’appartenenza di un lemma, di un’unità pluriverbale o di un’accezione a una particolare varietà a livello diacronico (tramite l’uso di un asterisco*), diatopico (es. Voce lomb.), diaintegrativo (es. Voce ingl.), diastratico (es. fam.), diasituativo (es. Voce scherz.), diavaluativo (es. Voce oscena), diatestuale (es. poet.), diafrequente (es. übl.) e soprattutto diatecnico (es. T. d’Anat.), e non si trova in questa forma in nessuna delle opere precedenti.
«Notevoli miglioramenti rispetto ai predecessori si trovano anche in quello che rappresenta ‘il cuore della glossa del dizionario bilingue’ (Marello 1989: 51), ovvero nei traducenti […]. Lì dove il dizionario di Filippi usa ancora delle definizioni, quello di Valentini offre all’utente dei traducenti concreti, lessemi usati veramente nella lingua d’arrivo. Poniamo a mo’ di esempio il termine tecnico passacorde, che Filippi, in tedesco, definisce con ‘ein Werkzeug der Sattler, um die Riemen durchzuziehen’ (1817: s.v.), mentre Valentini traduce con ‘die Schnürnadel’, aggiungendo il marcatore ‘T. de’ Vall.’» (Gärtig 2018: 25).
Il Gran Dizionario contiene anche alcune scelte meno felici, che marcano un passo indietro rispetto al diretto predecessore Filippi. Si fa riferimento alla soluzione di ridurre importanti informazioni grammaticali, ovvero le indicazioni su forme verbali irregolari e della forma del genitivo e del plurale dei sostantivi tedeschi. Come spiega Valentini stesso nella Sposizione, la scelta è consapevole e il lettore troverebbe tutte le informazioni nella grammatica tedesca anteposta al lemmario, ma la moderna prassi lessicografica dimostra che si tratta di informazioni indispensabili all’interno della singola voce, e in questo punto la copia pirata milanese si rivela essere più al servizio dell’utente italianoJohann Christoph Adelung, Versuch eines vollständigen grammatisch-kritischen Wörterbuchs Der Hochdeutschen Mundart, mit beständiger Vergleichung der übrigen Mundarten, besonders aber der Oberdeutschen, Leipzig, Breitkopf, 1774-1786, 5 voll.
Joachim Heinrich Campe, Wörterbuch der deutschen Sprache, Braunschweig, Schulbuchhandlung, 1807-1811, 5 voll.
Francesco D’Alberti di Villanuova, Dizionario universale critico enciclopedico della lingua italiana. Seconda edizione, Milano, L. Cairo, 1825, 6 voll.
Dizionario della Minerva = Luigi Carrer, Fortunato Federici, Dizionario della lingua italiana, Padova, Casa editrice della Minerva, 1827-1830, 7 voll.
Dizionario di Bologna = Paolo Costa, Francesco Cardinali, Dizionario della lingua italiana, Bologna, Fratelli Masi, 1819-1826, 7 voll.
Domenico Antonio Filippi, Dizionario italiano-tedesco e tedesco-italiano, Wien, Heubner und Volke - Leipzig, Knobloch, 1817, 4 voll.
Jacob Grimm, Deutsche Grammatik, Göttingen, Dieterich'sche Buchhandlung, 1822-1837, 4 voll.
Theodor Heinsius, Volksthümliches Wörterbuch der Deutschen Sprache mit Bezeichnung der Aussprache und Betonung für die Geschäfts- und Lesewelt, Hannover, Hahn, 1818-1822, 4 voll.
Christian Joseph Jagemann, Dizionario italiano-tedesco e tedesco italiano, Weissenfels-Leipzig, Friedrich Severin, 1790-1791, 4 voll.
Wolfgang Boerner, Francesco Valentini (1789-1862). Aus der Frühgeschichte der Italianistik in Berlin. Ausstellung des Instituts für Romanische Philologie und der Universitätsbibliothek der Freien Universität Berlin vom 8. Oktober bis 12. November 1988, Berlin, ZUD, 1988.
Maria Luisa Bruna, La lessicografia italo-tedesca, Tesi di laurea, Università degli studi di Udine, Anno accademico 1982/83.
Maria Luisa Bruna, Laurent Bray, Franz Josef Hausmann, Die zweisprachige Lexikographie Deutsch-Italienisch, Italienisch-Deutsch, in Franz Josef Hausmann et al. (hrsg. von), Wörterbücher. Dictionaries. Dictionnaires. Ein internationales Handbuch zur Lexikographie. An International Encyclopedia of Lexicography. Encyclopédie internationale de lexicographie, vol. 3, Berlin-New York, de Gruyter, 1991: 3013-3019.
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Anne-Kathrin Gärtig-Bressan, Außentexte von deutsch-italienischen Wörterbüchern des 19. Jahrhunderts. Wie sie aussehen und was sie verraten, in Emilia Fiandra, Joachim Gerdes, Joachim (a cura di), Alla periferia del testo: il paratesto. An der Peripherie des Textes: der Paratext (= «Studi Germanici – Quaderni dell’AIG» 4, 2021): 101-114.
Carla Marello, Dizionari bilingui con schede sui dizionari italiani per francese, inglese, spagnolo, tedesco, Bologna, Zanichelli, 1989.
Martina Nied Curcio, La lessicografia tedesco-italiana: storia e tendenze, in Félix San Vicente (a cura di), Lessicografia bilingue e traduzione: metodi, strumenti, approcci attuali, Milano, Polimetrica, 2006: 57-70.
Francesco Valentini, Sposizione del modo di procedere del librajo L. Nervetti, nella ristampa del dizionario del Professor Valentini, in Id. Gran Dizionario grammatico-pratico italiano-tedesco, tedesco-italiano, composto sui migliori e più recenti vocabolarii delle due lingue, ed arricchito di circa 40,000 voci, e termini proprii delle scienza ed arti, e di 60,000 nuovi articoli. Vollständiges italienisch-deutsches und deutsch-italienisches grammatisch-praktisches Wörterbuch nach den neuesten und besten Quellen beider Sprachen bearbeitet und mit ungefähr 40,000 technischen und wissenschaftlichen Wörtern und Ausdrücken und beinahe 60,000 neuen Artikeln versehen, Leipzig, Johann Ambrosius Barth, vol. 2.1, p. 1 [Milano, Biblioteca Comunale, Coll. P. Dig. 228].
Francesco Valentini, Gran Dizionario grammatico-pratico italiano-tedesco, tedesco-italiano, composto sui migliori e più recenti vocabolarii delle due lingue, ed arricchito di circa 40,000 voci, e termini proprii delle scienze ed arti, e di 60,000 nuovi articoli. Vollständiges italienisch-deutsches und deutsch-italienisches grammatisch-praktisches Wörterbuch nach den neuesten und besten Quellen beider Sprachen bearbeitet und mit ungefähr 40,000 technischen und wissenschaftlichen Wörtern und Ausdrücken und beinahe 60,000 neuen Artikeln versehen, Leipzig, Johann Ambrosius Barth, 1831-1836, 4 voll.
Francesco Valentini, Gründliche Lehre der Italienischen Aussprache, Skansion und Betonung der Italienischen Verse, nebst einer Sammlung der in den italienischen Dichtern am häufigsten vorkommenden poetischen Ausdrücke, Berlin-Leipzig, Johann Ambrosius Barth, 1834.
Francesco Valentini, Der italienische Lehrer, oder theoretisch-praktischer Lehrgang des italienischen Sprachunterrichts, worin nach einer einfachen und leicht faßlichen Methode, die ersten Anfangsgründe dargestellt und dann stufenweise die schwierigsten Punkte der Sprache erläutert werden. Zum Gebrauch beim Schul- und Privat-Unterricht, Berlin, Cosmar und Krause - Leipzig, Johann Ambrosius Barth, 1827-1828, 2 voll.
Francesco Valentini, Lettere ad un amico concernenti degli schiarimenti sulle regole della lingua italiana ad uso degli studiosi di questa favella, Berlin, a spese dell'autore, 1818.
Francesco Valentini, Dialoghi e Colloquj italiani e tedeschi su d’ogni possibil soggetto e faccenda famigliare; cadauno de’quali è fornito delle più occorrevoli espressioni, termini e locuzioni; il tutto disposto a modo di Dizionario sistematico, ad uso degli Studiosi e Dilettanti d’ambe gl’Idiomi, in ispezie delle Scuole e de’ Viaggiatori. Italienische und deutsche Gespräche und Unterredungen über alle im gemeinen Leben vorkommende Gegenstände und Geschäfte; mit den gebräuchlisten Ausdrücken, Kunstwörtern und Redensarten; nach Art eines systematischen Wörterbuches zum Gebrauch Studirender und Liebhaber beider Sprachen, insbesondere für Schulen und Reisende, Berlin, Carl Friedrich Amelang, 1839.
Francesco Valentini, Gespräche und Briefe über die Ehre und das Duell von Dr. V…….i, Königlicher Preußischer Professor. Zweite verbesserte Ausgabe, Berlin, Cosmar und Krause, 1829.
Francesco Valentini, Neue theoretisch-praktische Italienische Grammatik für Teutsche, [...]. Zum Gebrauche in Schulen und beim Selbstunterrichte, Berlin, Amelang, 1824.
Francesco Valentini, Raccolta di mille e più Vocaboli italiani pretermessi ne’ nuovissimi dizionarii; preceduta da alcune osservazioni sul Vocabolario degli accademici della Crusca, Leipzig, Johann Ambrosius Barth, 1832.
Francesco Valentini, Nuovo dizionario portatile italiano-tedesco e tedesco-italiano compendiato su i migliori e più recenti dizionarii delle due lingue, ed arricchito di tutti i termini proprii delle scienze e delle arti. Vollständiges deutsch-italienisches und italienisch-deutsches Taschenwörterbuch. Zusammengetragen aus den vorzüglichsten über beide Sprachen bisher erschienenen Wörterbüchern und vermehrt mit einer großen Anzahl Wörter aus allen Fächern der Künste und Wissenschaften, Berlin, Carl Friedrich Amelang, 1821, 2 voll.
Francesco Valentini, Trattato su la Commedia dell’Arte, ossia improvvisa. Maschere italiane, ed alcune Scene del Carnevale di Roma. Abhandlung über die Comödie aus dem Stegreif und die Italienischen Masken; nebst einigen Scenen des Römischen Carnevals, Berlin, Ludwig Wilhelm Wittich, 1826.
Francesco Valentini, Strenna italiana pei tedeschi. Lettura piacevole ed istruttiva, corredata di molte espressioni, frasi e locuzioni Tedesche. Italienisches Jahrgeschenk für Deutsche. Eine unterhaltende und durch beigefügte deutsche Anmerkungen zugleich belehrende Lektüre, Berlin-Posen-Bromberg, Ernst Siegfried Mittler, 1842 e 1843, 2 annate.
Grande Dizionario Italiano-Tedesco, Tedesco-Italiano. Compilato sui più accreditati Vocabolarii delle due lingue ed arricchito di molte migliaja di voci e di frasi. Vollstaendiges deutsch-italienisches und italienisch-deutsches Woerterbuch nach den neuesten und besten Quellen beider Sprachen bearbeitet, und mit vielen neuen Woertern und Redensarten vermehrt, Milano, Tipografia di Commercio, 1837-1839, 2 voll.
Karl Förster, Gran Dizionario grammatico-pratico italiano-tedesco, tedesco-italiano, composto sui migliori vocabolarj delle due lingue etc. Dal Dr. Franc. Valentini, prof. di lingua e lett. ital. a Berlino. Vol. I. Ital.-ted. A-L. Lips. 1831. (CIV u. 596 S. IV) – Vollst. teutsch.-ital. u. it.-t. gramm. prakt. Wörterbuch u.s.w. Erster Band. Teutsch-Italienisch. A-L, Leipzig, 1832. (C u. 759 S. 4), in Neues allgemeines Repertorium der neuesten in- und ausländischen Literatur für 1833, vol. 2, Leipzig, Carl Cnobloch, 1833: 255-260.
Christian Joseph Jagemann, Dizionario tedesco-italiano e italiano-tedesco compilato sui migliori vocabolarii di queste due lingue da C. G. Jagemann. Edizione nuovissima eseguita su quella accentuata ed aumentata dei Sign. Prof. Vogtberg e G. C. Kappher, diligentemente rivedeuta, corretta ed arricchita di moltissimi voci tecniche e dell'uso colla scorta del gran dizionario del Valentini dal Dott. G. B. Bolza. Deutsch-italienisches und italienisch-deutsches Wörterbuch nach den besten Quellen beider Sprachen, bearbeitet von C. J. Jagemann. Neueste Ausgabe, welche nach der letzten von Professor Vogtberg und Herrn Kappher vermehrten und accentuirten Ausgabe, sorgfältigst durchgesehen, berichtiget und mit überaus vielen technischen und in der Umgangssprahe am häufigsten vorkommenden und gebräuchlichsten Ausdrücken, nach dem grossen Valentinischen Wörterbuche vermehrt wurde, von J. B. Bolza, Wien, Rudolph Sammer, 1837-1838, 4 voll.
Henriette Michaelis, Vollständiges Wörterbuch der italienischen und deutschen Sprache. Dizionario completo italiano-tedesco e tedesco-italiano con riguardo speciale alle espressioni tecniche del commercio, delle scienze, dell'industria, della guerra e della marina, [...], Leipzig, Brockhaus, 1879-1881, 2 voll.
F. E. Feller, Dizionario italiano-tedesco e tedesco-italiano. Composto sui migliori dizionarii ed arricchito dei termini proprii del commercio e dell'industria. Handwörterbuch der italienischen und deutschen Sprache. Nach den besten Quellen mit Berücksichtigung der kaufmännischen und technischen Treminologie, Leipzig, Teubner - Wien, Manz, 1855.
Vollständiges / italienisch – deutsches und deutsch – italienisches /grammatisch – praktisches / Wörterbuch / nach / den neuesten und besten Quellen beider Sprachen bearbeitet / und / mit ungefähr 40,000 technischen und wissenschaftlichen Wörtern und Ausdrücken und beinahe 60,000 neuen Artikeln versehen. / Von / Dr. Franz Valentini / aus Rom, / Königl. Preußischem Professor der italienischen Sprache und Litteratur in Berlin. / […]*
Leipzig, 1831. / Verlag von Johann Ambrosius Barth.
GRAN / DIZIONARIO / GRAMMATICO-PRATICO / ITALIANO-TEDESCO, TEDESCO-ITALIANO, / COMPOSTO / SUI MIGLIORI E PIÙ RECENTI VOCABOLARII DELLE DUE LINGUE, / ED / ARRICCHITO DI CIRCA 40,000 VOCI, E TERMINI PROPRII DELLE SCIENZE ED / ARTI, E DI 60,000 NUOVI ARTICOLI, / DAL / Dr. Francesco Valentini, / ROMANO, / regio professore di lingua e letteratura italiana a berlino. / […]*
A SPESE DI GIOVANNI AMBROGIO BARTH.
[Al posto dell’asterisco, si trovano indicazioni differenti sui frontespizi dei singoli volumi:]
*Vol. 1.1 (1831): Nebst einer / einleitenden Abhandlung / über / den Zustand der italienischen Sprache im 7ten, 8ten, 9ten, 10ten, 11ten und 12ten / und Andeutungen über deren Fortschritt und die Schriftsteller / im 13ten, 14ten, 15ten und 16ten Jahrhundert / von Demselben. / Erster Band. / Italienisch-Deutsch. / A-L. / Leipzig, 1831. /
La / prefazione di questa opera sarà precedeuta / da / una dissertazione sul linguaggio italo-volgare in italia parlato ne’ secoli / VII, VIII, IX, X, XI, e XII; Con un’ appendice in cui si dà una nozione degli scrittori / e de’ progressi dell’italiana favella ne’ seguenti quattro secoli, / dello stesso Autore. / Vol. I. / Italiano-tedesco. / A – L. / Lipsia, MDCCCXXXI. /
*Vol. 1.2 (1834): Am Ende dieses Bandes / befindet sich / Ein Anhang von mehr als 11,000 Artikeln. / Eine Sammlung von 2,000 männlichen und weiblichen Eigennamen, mit den dazu / gehörenden gebräuchlichen Adjektiven. / Ein orthographisches Wörterbuch der alten und neuen Geographie, etwa 12,000 Namen / und Adjektiven von Völkern, Städten, Flüssen etc. enthaltend. / von Demselben. / Zweiter Band. / Italienisch-Deutsch. / M – Z. / Leipzig, 1834. /
alla fine di questo volume / si troverà / Un’ appendice di 11,000 e più articoli. / Una raccolta di 2,000 nomi proprii di uomini e di donne, co’ respettivi / aggettivi usati. / Un dizionario ortografico di geografia universale, antica e moderna / contenente 12,000 nomi ed aggettivi di nazioni, città, fiumi ec. / dello stesso Autore. / Vol. II. Italiano - tedesco. / M – Z. / LIPSIA, MDCCCXXXIV. /
*Vol. 2.1 (1832): Nebst einer / einleitenden Abhandlung / über / die deutsche Sprache und Literatur von den frühesten Jahrhunderten bis auf unsere Zeiten, / und einem Abriß von der Sprachlehre, in synoptischen Tabellen, besonders als Anleitung zur / Kenntniß der Zeitwörter und ihrer Conjugationen, sowie der Zusammensetzung und / Bildung der deutschen Wörter / von Demselben. / Erster Band. / Deutsch-Italienisch. A – L. / Leipzig, 1832. /
QUESTA PARTE SARÀ PRECEDUTA / da / una dissertazione su la lingua e letteratura tedesca, da’ più remoti secoli / fino a’ nostri tempi; e da un compendio di grammatica in tavole sinottiche, / tendente a spiegare segnatamente la scienza de’ verbi, e della loro / conjugazione, come pure la composizione, e formazione / delle voci tedesche / dello stesso Autore. / Vol. I. / Tedesco-italiano. / A – L. / LIPSIA, MDCCCXXXII. /
*Vol. 2.2 (1836): Am Ende dieses Bandes / befindet sich / Eine Sammlung von 2,000 männlichen und weiblichen Eigennamen, mit den dazu / gehörenden gebräuchlichen Adjektiven. / Ein orthographisches Wörterbuch der alten und neuen Geographie, etwa 12,000 Namen / und Adjektive von Völkern, Städten, Flüssen etc. enthaltend. /von Demselben. / Zweiter Band. / Deutsch-Italienisch. / M – Z. / Leipzig, 1836. /
alla fine di questo volume / si troverà / Una raccolta di 2,000 nomi proprii di uomini e di donne, co’ respettivi / aggettivi usati. / Un dizionario ortografico di geografia universale, antica e moderna, / contenente 12,000 nomi ed aggettivi di nazioni, città, fiumi ec. / dello stesso Autore. / Vol. II. / Tedesco - italiano. / M – Z. / LIPSIA, MDCCCXXXVI. /
[parti tedesche in Fraktur]
Vol. 1.1 (1831): ITA-TED A-L
Vol. 1.2 (1834): ITA-TED M-Z; Dizionario ortografico di Nomi Proprii e di Geografia universale
Vol. 2.1 (1832): TED-ITA A-L
Vol. 2.2 (1836): TED-ITA M-Z; Orthographisches Wörterbuch der Eigennamen der Personen und der älteren und neueren Geographie
Volume 1.1 (1831):
Vol. 1.2 (1834):
Vol. 2.1 (1832):
Vol. 2.2 (1836):
Lemma
- Raggruppamento per sottolemmi: no
- Sillabazione: no
Pronuncia
- Accentazione: sì (es. Discórrere; Beénden)
- Indicazione di o ed e italiane aperte/chiuse: sì (es. Pêsca vs. Pésca)
Parti del discorso: sì
Categorie grammaticali
Nomi
- Genere: sì (es. Bambino, m.; Braut, f.)
- Indicazione del genitivo sg. e del nom. pl. per il tedesco: no
Verbi
- forme irregolari indicate s.v.: no
Formule di struttura: no
Discriminazione di significato sistematica: sì,
a livello paradigmatico (con definizioni per mezzo di sinonimi/iperonimi; definizioni più ampie);
a livello sintagmatico (con collocatori; esempi; marcature diasistematiche; circoscrizione del campo semantico);
con l’uso di numeri e/o segni grafici [numeri solo nella parte ted.-ital.]
Marcatura diasistematica: si
Diacronica (*)
Diatopica (es. Voce lomb.)
Diaintegrativa (es. Voce ingl.)
Diastratica (es. fam.)
Diasituativa (es. Voce scherz.)
Diavaluativa/-connotativa (es. Voce oscena)
Diatestuale (es. poet.)
Diatecnica (es. T. d’Anat.)
Diafrequente (übl.)
Elementi pluriverbali: sì
Espressioni polirematiche
Collocazioni
Locuzioni figurate
Proverbi
Esempi: sì
Citazioni d’autore
Inventati
Fonti: Campe 1807-1811; D’Alberti 1825; Dizionario di Bologna; Dizionario della Minerva; Filippi 1817; Jagemann 1790-1791; Heinsius 1818-1822; Dizionario di Adelung
Persone Citate: Vittorio Alfieri; Cornelio Bentivoglio; Annibale Caro; Giovan Battista Casti; Vincenzo Monti; Ippolito Pindemonte; Lazzaro Spallanzani
[Si indicano soltanto le opere menzionate nella Prefazione ed effettivamente usate secondo l’analisi svolta da Gärtig 2016, nonché i nomi delle persone menzionate nella prefazione; per i numerosi ulteriori riferimenti a persone e opere, si rimanda alla stessa e a Gärtig 2013: 184-193.]