Valentini, Francesco

1789-1862

Tipologia

Persona

Luoghi

Roma, Berlin, Bad Freienwalde

Qualifiche

insegnante di lingua italiana; lessicografo; filologo

Attività

Come maestro di italiano, presto Francesco Valentini riuscì a crearsi una cerchia di allievi illustri, molti dei quali appartenenti all’alta società berlinese: tra gli studenti del romano, De Botazzi nomina i principi prussiani Friedrich e Albrecht, l’imperatrice Augusta e sua sorella, la principessa Marie, e perfino il futuro imperatore Wilhelm. Nel 1825 a Valentini fu concesso il titolo di regio professore di lingua e letteratura italiana (cfr. ivi: 40-42).


Tra il 1818 e il 1843 furono pubblicati diverse opere di natura didattica e divulgativa di lingua, letteratura e cultura italiana: le Lettere sulle regole della lingua italiana (1818), la grammatica Neue theoretisch-pratische italienische Grammatik für Teutsche (1824), il Trattato su la Commedia dell’Arte (1826), il manuale in due volumi Der italienische Lehrer (1827-1828), delle regole di pronuncia, intitolate Gründliche Lehre der Italienischen Aussprache (1834), i Dialoghi e Colloquj italiani e tedeschi (1839), che uniscono dei dialoghi modello e un vocabolario sistematico, e infine la raccolta di letture Strenna italiana pei tedeschi (1842-1843; per una descrizione di queste opere cfr. Gärtig 2016: 96-158).


Oggi Valentini è ricordato innanzitutto per la sua attività in ambito lessicografico. Oltre all’opera principale, il Gran Dizionario grammatico-pratico italiano-tedesco, tedesco-italiano, uscito a Lipsia in 4 volumi (1831-1836), pubblicò un Nuovo Dizionario portatile italiano-tedesco e tedesco-italiano (1821), che raggiunse la 21a edizione nel 1906, e la Raccolta di mille e più Vocaboli italiani pretermessi ne’ nuovissimi dizionarii (1832; per un approfondimento cfr. Gärtig 2016: 174-211), con la quale intese prendere posizione sulla Questione della lingua del primo Ottocento.


Tornando alle attività del romano nella capitale prussiana, nel 1836 Francesco Valentini fondò la prima associazione culturale italo-tedesca di Berlino, la Società italiana, dedita all’organizzazione di conferenze e concerti.


«Nelle adunanze, essendo d’obbligo di parlare italiano, egli [Valentini] ne guidava la conversazione e co’ suoi sforzi ottenne che anche a tavola non si parlasse altra lingua. Notisi infine che nelle cartoline d’invito d’allora stava stampato: L’itala lingua solo si favella» (De Botazzi 1895: 44).


Tra i suoi membri, la Società italiana annoverava circa un quarto di italiani e numerosi «rappresentanti dell’amministrazione pubblica, artisti, musicisti, scienziati, nonché vari membri della loggia massonica alla quale il Valentini stesso apparteneva» (Gärtig 2018: 16).


Infine, Francesco Valentini fu molto interessato alla filologia delle lingue moderne, che si stava affermando come disciplina accademica. Fu in contatto con studiosi come Karl Lachmann, Jacob Grimm e Friedrich August Wolf e cercò di stabilire legami anche con il mondo italiano, come dimostrano lettere conservate che inviò ad Alessandro Manzoni e Francesco Cherubini (cfr. Gärtig 2016: 79; 86-89). Il primo volume del Gran Dizionario include una «Dissertazione sul linguaggio italo volgare in Italia parlato nei secoli VII, VIII, IX, X, XI, e XII, con una appendice in cui si dà nozione degli scrittori, e dei progressi dell’ italiana favella ne’ seguenti quattro secoli» (cfr. Valentini 1831, vol. 1.1: VII-LXVIII), basata sulle opere di François Raynouard, August Wilhelm Schlegel, Jacob Grimm, Ludovico Antonio Muratori e Giuliano Perticari. Nel 1843, Valentini aveva proposto al ministro prussiano Eichhorn di stabilire una cattedra di lingua e letteratura italiana, che lui stesso avrebbe voluto occupare, presso l’Università di Berlino (cfr. Boerner 1988: 56-58), e probabilmente le sue speranze di essere chiamato si basavano proprio su questa dissertazione, ma le valutazioni della proposta furono negative. In conclusione si ricorda che il romano cercò di adattare la Deutsche Grammatik di Jacob Grimm (1822-1837) per gli apprendenti del tedesco, anteponendo un «Compendio della Grammatica tedesca» alla parte tedesco-italiana del Gran Dizionario (cf. Valentini 1832, vol. 2.1.: XXXI-C).

Storia

Le basi per ricostruire la vita e l’attività di Francesco Valentini sono la biografia ottocentesca di De Botazzi (1895) e il catalogo di una mostra organizzata dalla Freie Universität Berlin nel 1988 (cfr. Boerner 1988), nonché alcuni materiali d’archivio e note contenute in diverse sue opere. Per una descrizione più approfondita si rimanda a Gärtig (2016: 74-95).


Francesco Cosimo Damiano Valentini nacque a Roma il 27 settembre 1789.


«All’età di 20 anni, poco tempo dopo aver incominciati gli studi di medicina, dovette abbandonarli e partire sotto le bandiere di Napoleone I. A Verona, ricevuta in fretta un’istruzione pratica per la chirurgia di campo, venne aggregato in qualità di Chirurgien d’armée ad un reggimento di artiglieria. Con questo egli fece la campagna di Russia» (De Botazzi 1895: 39).


Fuggito dall’esercito, nel 1813 arrivò a Berlino, dove in seguito si stabilì per il resto della sua vita e diede inizio all’attività di insegnante di italiano, filologo, autore di materiali didattici e lessicografo. L’attività di Valentini diminuì dopo il tentativo fallito di diventare professore universitario, e nel 1849 si ritirò a Bad Freienwalde, un posto di villeggiatura a circa 50 km da Berlino. Qui diventò una specie di celebrità locale e si dedicò a progetti di salvaguardia del paesaggio (cfr. ivi: 45; Gärtig 2016: 93-94). Valentini morì a Berlino il 15 marzo 1862; tutt’oggi è possibile visitare la tomba di famiglia nel cimitero del Columbiadamm nel quartiere berlinese di Neukölln.


Opere collegate
  • Gran Dizionario grammatico-pratico italiano-tedesco, tedesco-italiano (1831-1836) VEDI
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  • Grande Dizionario Italiano-Tedesco, Tedesco-Italiano (1837-1839) VEDI
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