Melzi, Giovanni Battista

1844-1911

Tipologia

Persona

Luoghi

San Bartolomeo (Brescia), Parigi, Milano, Bovisa (Milano), Cusano sul Seveso (Milano)

Qualifiche

Professore di Lingua italiana alla Scuola Normale Superiore di Francia; direttore della Scuola di Lingue moderne in Parigi; lessicografo; scrittore.

Attività

Le notizie sull’attività di Melzi professore e lessicografo si ricavano, innanzitutto, dal ritratto biografico dell’editore Vallardi nelle pagine di apertura del Nuovissimo Melzi del 1926. Delle informazioni più dettagliate e dei riferimenti bibliografici relativi alle opere melziane e agli studi su Melzi, sono forniti da Proietti 2009 e da Fappani 2024. Sul processo per contraffazione che coinvolse Melzi, si vedano, in particolare, il «Giornale della libreria» 1889, in cui è pubblicata per intero la sentenza definitiva, e Ferri 1899.

Autore di numerose pubblicazioni, a partire da una traduzione in francese del I canto dell’Inferno dantesco, apparsa nel 1875 (cfr. Melzi 1875a e Melzi 1875b), e poi, dal 1876, di diverse guide o manuali di corrispondenza in lingua italiana, francese, spagnola, inglese e tedesca (cfr. Melzi 1876a, Melzi 1876b e Melzi 1878-1879; si veda anche Melzi 1900a), Melzi fu collaboratore di importanti imprese lessicografiche ed egli stesso autore prolifico di vocabolari. L’attività lessicografica di Melzi iniziò nell’ambiente parigino dalla collaborazione con famosi editori, tra cui L. Hachette, i Fratelli Garnier e, soprattutto, col linguista e lessicografo Pierre Larousse, al quale Melzi prestò la sua consulenza per le voci relative all’Italia dell’enciclopedico Grand Dictionnaire universel du XIXe siècle (1866-1890). In seguito a tale esperienza, Melzi avviò autonomamente un progetto editoriale che lo portò a pubblicare in Francia, nel 1879, un’opera lessicografica di impianto enciclopedico e destinata al grande pubblico: il Nuovo Vocabolario universale della lingua italiana storico, geografico, scientifico, biografico, mitologico ecc. (…) (Melzi 1879). L’opera ebbe un successo immediato sia in Francia che in Italia, dove cominciarono a circolare edizioni contraffatte, che coinvolsero Melzi, a partire dal 1885, in lunghe vicende giudiziarie in tutta la penisola, e specialmente a Napoli, per la difesa dei diritti d’autore. A causa di tali vicende, Melzi decise di lasciare la cattedra parigina e di rientrare in Italia, stabilendosi a Milano (città d’origine del padre, morto nel maggio 1878), dove la madre si era trasferita con quattro figli. Lì, in via del Crocifisso n. 16, avviò una libreria-agenzia per la diffusione del suo vocabolario e delle altre opere che stava compilando (cfr. Fappani 2024). Le cause giudiziarie riguardanti il Nuovo Vocabolario si conclusero positivamente per Melzi, il 7 giugno 1889. Nel 1890 il lessicografo cedette all’editore milanese Antonio Vallardi i diritti di proprietà del Nuovo Vocabolario e continuò a lavorare a tale opera lessicografica, rivedendola anche in funzione di un uso scolastico. Uscì quindi la prima edizione illustrata del vocabolario, divisa in due parti sul modello dei repertori francesi: la parte linguistica, intitolata Vocabolario per tutti (illustrato), del 1891, diffuso dalla Libreria del vocabolario Melzi, Fratelli Melzi, di Milano (Melzi 1891), e la parte scientifica, ossia Il Melzi scientifico. Dizionario illustrato, del 1893, pubblicato invece da Vallardi, al quale l’autore aveva ceduto i diritti nel 1891 (Melzi 1893a). Le due parti confluirono poi nel Nuovissimo Melzi (Melzi 1893b), successivamente intitolato Novissimo Melzi. Iniziò così la fortuna di tale vocabolario, adottato nelle scuole italiane e parigine, destinata a durare ben oltre la morte dell’autore, avvenuta nel 1911, grazie all’attività di molti collaboratori che revisionarono l’opera, permettendone l’ulteriore circolazione e rendendola una delle più conosciute e usate. Oltre al ritratto che ne fa l’editore Vallardi nell’edizione del Nuovissimo Melzi del 1926, il professor Melzi è ricordato anche da Giulio Nascimbeni in un articolo sul «Corriere della sera» del 1994 (Nascimbeni 1994). Un elogio del Nuovissimo Melzi si legge nel già citato articolo di giornale di Leo Longanesi, del 1952 (Longanesi 1952).

Sebbene Melzi debba la sua notorietà soprattutto al Nuovissimo Melzi, la sua attività lessicografica non si esaurì nella realizzazione di vocabolari enciclopedici e scolastici. Dal 1881, infatti, il bresciano lavorò alla compilazione di tre dizionari bilingui, anch’essi tascabili, che registravano il lessico settoriale (commerciale, scientifico, tecnico, militare, marinaresco ecc.), ciascuno in due volumi, pubblicati dai Fratelli Treves di Milano, tra il 1886 e il 1897: il Nuovo Dizionario francese-italiano e italiano-francese (Melzi 1886-1887; cfr. anche Melzi 1900b; su tale dizionario bilingue si veda Murano 2016), il Nuovo Dizionario inglese-italiano e italiano-inglese (Melzi 1892c; tale dizionario fu «il primo pubblicato in Italia a non essere più basato sul lemmario del dizionario di inglese di G. Baretti»: Proietti 2009), il Nuovo Dizionario spagnolo-italiano e italiano-spagnolo, quest’ultimo compilato insieme a Carlo Boselli (Melzi-Boselli 1894-1897).

Storia

Giovanni Battista (Gian Battista o Battista) Melzi nacque a San Bartolomeo (Brescia) il 7 giugno 1844, da una famiglia di discreto livello socioculturale (cfr. Proietti 2009). Figlio di Giuseppe Melzi, giardiniere del conte Giovanni Battista Balucanti, e di Lucia Bonometti, fu il primo di sei fratelli e di una sorella (cfr. Fappani 2024). Compiuti gli studi presso l’Istituto Tecnico di Brescia (probabilmente anche grazie all’aiuto del conte Balucanti), Melzi divenne professore nella Scuola Tecnica di Lecco. Nel 1863 si trasferì a Parigi, dove fu professore di Lingua italiana alla Scuola Normale Superiore (“École normale supérieure”) di Francia e direttore della Scuola di Lingue moderne (“École de Langues modernes”) a Parigi. Un ritratto fotografico e un profilo del Melzi dovuto all’editore Vallardi si legge nel Nuovissimo Melzi del 1926: «Il prof. Gian Battista Melzi, nato a San Bartolomeo (Brescia) nel 1844, visse lungamente a Parigi, dove, sul finire del Secondo Impero, poi sotto la Terza Repubblica, fu all’Ambasciata italiana uno dei più noti frequentatori, nella maggior confidenza coll’ambasciatore Nigra. Alto, magro, ossuto, nervoso, conversatore fecondo, cacciatore appassionato, orticoltore fervoroso, ebbe alte amicizie, fra cui quelle dello statista Giuseppe Zanardelli, del conte Ressmann, del generale Cialdini ecc. / In Francia vide e valutò gli effetti utili delle pubblicazioni popolari divulgatrici di cultura, e ideò questo Dizionario, di cui curò con solerzia il rinnovamento e fu tenacissimo difensore anche in sede giudiziaria contro i propri contraffattori». Forse fu proprio grazie all’amicizia con Zanardelli che Melzi riuscì a far adottare il suo vocabolario fra i libri di testo (cfr. Fappani 2024). «La sua grande operosità di lessicografo» – prosegue l’editore Vallardi nel presentare la figura del Melzi – «gli diè molta notorietà e belle soddisfazioni materiali. Egli mancò a 67 anni, in Milano, il 17 settembre 1911; ma il ricordo di lui sopravviverà a lungo, specialmente per opera di questo volume, così ricercato dalla gioventù e dalle famiglie italiane, a vantaggio delle quali verrà messa ogni cura per mantenerlo sempre vivo, interessante, completo, fedele al suo carattere» (Antonio Vallardi, Il prof. Gian Battista Melzi, in Melzi 1926: vii-viii). A Melzi è intitolata, a Brescia, la via che congiunge via Stretta con via del Gallo, sul prolungamento di via Campagne (cfr. Fappani 2024).

Opere collegate
  • Il Vocabolario per tutti (illustrato) (1892) VEDI
    Autore
  • Il Nuovissimo Melzi (1926) VEDI
    Autore
  • Il Melzi scientifico (1894) VEDI
    Autore
  • Il Melzi linguistico (1936) VEDI
    Autore
  • Nuovo Vocabolario universale della lingua italiana storico, geografico, scientifico, biografico, mitologico ecc. (1881 [I ed. 1879]) VEDI
    Autore
Questo sito è stato realizzato ed è ospitato dal Laboratorio di Informatica Umanistica del DILEF – Università degli studi di Firenze