Guglielmotti, Alberto

1812-1893

Tipologia

Persona

Luoghi

Civitavecchia (Roma), Roma

Qualifiche

Frate domenicano; storico; teologo; accademico della Crusca.

Attività

Successivamente alla laurea, per circa vent’anni Alberto Guglielmotti ricoprì incarichi legati alla sua vita religiosa, tra cui Sacrista (1845), maestro dei novizi (1846-1848), maestro di teologia e reggente degli studi nel collegio del convento di Santa Maria sopra Minerva (1849) e in seguito amministratore del medesimo collegio (1856), bibliotecario (1850) e poi teologo della Casanatense (1859) e infine, tra il 1860 e il 1862, provinciale dei domenicani della provincia romana. A partire dagli anni ’60 iniziò a dedicarsi con più costanza agli studi di storia navale iniziati circa vent’anni prima. Le sue ricerche storiche lo portarono a esplorare archivi pontifici e altre fonti di prima mano, con l’obiettivo di ricostruire la storia della marina pontificia, un tema allora poco studiato ma di grande rilievo per comprendere il ruolo del Papato nel Mediterraneo e nei conflitti marittimi. Guglielmotti compì anche due importanti viaggi di ricerca all’estero: il primo nel 1863-1864 (in Dalmazia, Albania, Grecia, Turchia, Palestina, Egitto e Malta – cfr. fig. 2) e il secondo nell’autunno del 1864, in Austria, Germania, Belgio, Gran Bretagna e Francia. Nel 1871 divenne socio corrispondente dell’Accademia della Crusca. Tale nomina, che non a caso veniva proposta a un uomo di chiesa subito dopo la breccia di porta Pia e l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia, fu caldeggiata in Accademia da Cesare Guasti, che così scriveva all’amico Enrico Bindi il 13 giugno 1871: «Domani anderò a Firenze per un’adunanza di Crusca, che mi preme. Si tratta di eleggere il Padre Guglielmotti domenicano di Roma (un cruscante [Terenzio Mamiani], che fu ministro di Pio IX e ultimamente fu là per rivedere lo stato dell’istruzione, domandò nella passata adunanza chi era questo Guglielmotti)» (De Feo 1972: 332). Il suo interesse per la storia marittima si tradusse in una produzione letteraria prolifica e rigorosa, animata da un fervente entusiasmo per le imprese che narrava, che sfociò sul finire del XIX secolo nella pubblicazione della Storia della Marina Pontificia e del Vocabolario marino e militare, frutto di decenni di ricerche filologiche.

Storia

Battezzato con il nome di Francesco, Guglielmotti nacque a Civitavecchia il 3 febbraio 1812. Fin da giovane mostrò una certa inclinazione verso lo studio e la spiritualità, tanto che nel 1827 entrò nell’Ordine dei domenicani prendendo il nome di Alberto in onore di S. Alberto Magno. Completò i suoi studi presso istituzioni domenicane, distinguendosi per il talento nella teologia e nelle scienze naturali. Ordinato sacerdote nel 1832, Guglielmotti conseguì la laurea in teologia e filosofia nel 1837 presso il collegio di S. Tommaso a Roma dove iniziò la carriera accademica insegnando scienze fisiche e naturali, grazie a cui sviluppò una crescente passione per la storia, in particolare per quella navale e militare, che lo portò a intraprendere approfondite ricerche archivistiche. La sua produzione letteraria comprende varie opere di architettura militare (Guglielmotti 1860, 1862b), uno studio sulla partecipazione di Marc’Antonio Colonna alla battaglia di Lepanto (Guglielmotti 1862a), un esame delle strutture difensive costiere dello Stato Pontificio tra il 1560 e il 1570 (Guglielmotti 1880 – cfr. fig. 1), il Vocabolario marino e militare e soprattutto numerosi altri lavori relativi alla marina romana e pontificia tra medioevo e rinascimento, che confluirono nella Storia della Marina Pontificia, monumentale opera in 10 volumi che traccia la storia della marina pontificia dal Medioevo fino al XIX secolo (Guglielmotti 1886-1893). Le opere di Guglielmotti sono caratterizzate da un’approfondita ricerca archivistica e da un’esposizione dettagliata. La sua produzione ha contribuito significativamente alla valorizzazione della storia navale italiana, fornendo una base documentaria di grande valore per gli studi successivi. Verso la fine della vita si dedicò interamente alla scrittura e alla revisione dei suoi lavori principali. Morì a Civitavecchia il 31 ottobre 1893, lasciando un’eredità intellettuale che continua a essere un punto di riferimento per gli studi sulla marina e la storia militare del Papato.

Opere collegate
  • Vocabolario marino e militare (1889) VEDI
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